Binario 16 della Stazione Santa Maria Novella di Firenze, parte il Treno della Memoria. Partecipa anche il Liceo Volta di Colle

Giunta alla nona edizione, si rinnova quest'anno l'iniziativa organizzata in collaborazione con il Museo della Deportazione di Prato, tutte le province della Toscana, il Comune di Firenze e l'Ufficio scolastico della Toscana. La preparazione al Treno della Memoria 2015 è cominciata lo scorso agosto, con la Summer School

 
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Giunta alla nona edizione, si rinnova quest'anno l'iniziativa organizzata in collaborazione con il Museo della Deportazione di Prato, tutte le province della Toscana, il Comune di Firenze e l'Ufficio scolastico della Toscana. La preparazione al Treno della Memoria 2015 è cominciata lo scorso agosto, quando presso la Certosa di Pontignano, gli insegnanti hanno partecipato ad una Summer School, un'occasione per affrontare il tema e capire a pieno il valore della Memoria, da trasmettere poi agli studenti.

Sono 550 gli alunni che aderiscono, provenienti da 68 scuole superiori secondarie. Dalla provincia di Siena partono 7 insegnanti e 42 studenti, appartenenti a 7 istituti, tra cui anche il Liceo Statale Alessandro Volta di Colle di Val d'Elsa.

Un'esperienza toccante, soprattutto quest'anno. Il professor Luca Bezzini, che insegna Storia e Filosofia al liceo colligiano, ha partecipato alla Summero School a Pontignano e accompagna i ragazzi in questo viaggio. «Ho l'opportunità di ripetere - dichiara - a distanza di due anni, l'esperienza del Treno della Memoria, insieme ai miei studenti e studentesse del Liceo "Volta" di Colle di Val d'Elsa. Sono i 70 anni dalla Liberazione e siamo all'indomani di terribili stragi che hanno colpito al cuore la Francia, l'Europa e il mondo tutto: sono certo che sarà un segno importante, adesso più che mai!».

Una ragazza del Volta, Letizia Forzoni, ci ha fatto avere un piccolo pensiero: «Alla vigilia della partenza per il Treno della Memoria, sento ormai che il viaggio e le sue dure verità incombono: non sarà un'avventura qualsiasi né un'ordinaria gita d'istruzione, ma un'esperienza che mi lascerà tante ferite».

«Con la mente - conclude - ho già immaginato cosa mi aspetta, leggendo i libri che abbiamo ricevuto in dono dalla Regione, il cuore si è già gonfiato, ma ancora devo camminare io stessa su quella terra e incontrare di persona i sopravvissuti. Spero di poter condividere tutto questo con altri ragazzi e ragazze che saranno sul Treno e con coloro che incontrerò una volta tornata».

Pubblicato il 19 gennaio 2015

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