Castelfiorentino, l'Anpi ripulisce la lapide dedicata ad Aladino Bartaloni

«Non posso che rigettare il vile gesto - dice Marco Cappellini, Presidente della sezione Anpi di Castelfiorentino - fatto verso uno dei cippi simbolo della lotta di Liberazione nel nostro territorio. In una situazione in cui molte persone si vedono deluse dalla situazione in cui verte il nostro Paese, voglio ribadire, ce ne fosse ancora bisogno, che dalla data della sua fondazione nell'immediato dopoguerra l'Anpi c'è stata, c'è e ci sarà a difendere quelli che sono i valori conquistati a duro prezzo: la Libertà, la Democrazia, la nostra bellissima Costituzione e la nostra cara ed amata Italia»

 
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«La prima idea era quella di non rilasciare comunicati su quanto successo nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio, ma in tanti mi hanno sollecitato a prendere una posizione sulla cosa». E’ quanto scrive in una nota stampa Marco Cappellini, Presidente della sezione Anpi di Castelfiorentino, commentando la svastica che ieri è stata trovata apposta sulla lapide di Aladino Bartaloni, ventenne impiccato dai nazisti.

«Non posso che rigettare il vile gesto – aggiunge - fatto verso uno dei cippi simbolo della lotta di Liberazione nel nostro territorio. In una situazione in cui molte persone si vedono deluse dalla situazione in cui verte il nostro Paese, voglio ribadire, ce ne fosse ancora bisogno, che dalla data della sua fondazione nell’immediato dopoguerra l’Anpi c’è stata, c’è e ci sarà a difendere quelli che sono i valori conquistati a duro prezzo: la Libertà, la Democrazia, la nostra bellissima Costituzione e la nostra cara ed amata Italia».

«Perché questo – continua -, perché in molti riconoscono nell’Anpi quel faro, quel punto verso cui guardare, ce lo ricorda sempre la nostra Presidente Onoraria Floriana Garosi con il suo “non c’è più un partito politico che mi rappresenta, l’unica cosa che mi rappresenta è la bandiera dell’Anpi e lì io mi rivedo sempre”, da qui dalla richiesta forte del mondo antifascista prende vita questa nostra presa di posizione».

Una presa di posizione che arriva a tarda sera perché nel tardo pomeriggio l’associazione è stata impegnata a togliere il simbolo dalla lapide, ripulendola con stracci e olio di gomito. «Non potevamo lasciare imbrattato il cippo di Aladino Bartaloni – dice Cappellini -, per lui, per la sua memoria, anche lui vittima di quell’assurdità che è stata l’occupazione nazifascista».

«Questo periodo si sta rivelando buio per la nostra Italia – dice -, la grande crisi in cui si trova il nostro paese va a creare dubbi, incertezze, perdita di identità politica nelle persone, ed è in questi anfratti che vengono piantati i semi retrogradi di queste ideologie rimandanti al nazismo ed al fascismo, proprio nei solchi lasciati vuoti dalla democrazia si insinuano queste tendenze. E’ giunto il momento di ritrovare coraggio e di cacciare indietro questi individui, questo lo si può ottenere soltanto riportando le persone a credere, credere nella Democrazia, credere nella Costituzione, credere nello Stato, vediamo purtroppo che in molte persone questi principi si sono persi, affievoliti: cacciamo indietro la delusione e iniziamo a ricredere che questo nostro Paese possa ritornare a vivere».

«Come sezione Anpi condanniamo fermamente non soltanto il gesto, non nuovo nell’Empolese-Valdelsa, ma anche le metodologie con cui questi sedicenti individui portano avanti la propria “campagna” sul web ed al di fuori arrivando persino ad imbrattare in maniera offensiva la memoria di una persona morta. Chiediamo da parte di tutti gli organi competenti un maggiore controllo perché sia fatto rispettare quanto scritto nella Nostra Costituzione e sia impedito a queste persone che inneggiano ad ideali nazifascisti di infangare ancora una volta il nostro Paese. Potete sfregiare i nostri monumenti, ma ci troverete sempre li che con il sorriso e magari cantando o fischiettando Bella Ciao con stracci in mano cancelleremo i vostri simboli, cancellati già una volta dalla nostra Patria perché qua non attecchirete, le radici dell’antifascismo sono profonde e radicate nelle nostre terre e troverete un suolo non fertile per le vostre ideologie».

«Riprendo le parole del nostro Sindaco Alessio Falorni - conclude - che come capo della nostra comunità ha per primo condannato l’atto con parole forti e decise. Il sindaco, che come ANPI ringraziamo, ha chiuso il suo intervento con un monito che vogliamo fare anche nostro perché penso sia un monito che unisce tutta la nostra comunità: non passeranno».  

Pubblicato il 22 febbraio 2018

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