Fask e Zen Circus, il rock italiano scalda il Parco di Serravalle a Empoli

Due gruppi che sono l'emblema dell'indie-rock italiano, amici sul palco e anche nella vita reale. Aimone Romizi, leader dei Fask, non manca mai di ringraziare la band pisana per averli messi sotto la propria ala protettrice e averli aiutati a crescere e a non smettere di credere in quello che fanno. Così è stato anche ieri sera, quando al pubblico del Beat ha rammentato la serata al Norman che nel 2010 li ha fatti incontrare. In scaletta i pezzi di Hýbris e del fortunatissimo Alaska, ma anche e soprattutto dell'ultimo lavoro, Forse non è la felicità

 
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Ormai è una certezza: il Beat Festival di Empoli, nonostante sia molto giovane (solo tre edizioni), si sta rivelando come una delle manifestazioni più interessanti in Toscana e probabilmente la più importante in Val d'Elsa, in grado di concentrare al Parco di Serravalle cibo, sport e divertimento. Lo dice il gran numero di partecipanti (oltre 22mila solo la prima sera), lo dice l'offerta musicale di cui è prova il travolgente concerto di ieri sera, quando Fast Animals and Slow Kids e The Zen Circus, aperti da Tommaso Novi (ex Gatti Mézzi), hanno scaldato il pubblico presente, facendolo saltare e cantare a squarciagola.

Due gruppi che sono l'emblema dell'indie-rock italiano, amici sul palco e anche nella vita reale. Aimone Romizi, leader dei Fask, non manca mai di ringraziare la band pisana per averli messi sotto la propria ala protettrice e averli aiutati a crescere e a non smettere di credere in quello che fanno. Così è stato anche ieri sera, quando al pubblico del Beat ha rammentato la serata al Norman che nel 2010 li ha fatti incontrare. In scaletta i pezzi di Hýbris e del fortunatissimo Alaska, ma anche e soprattutto dell'ultimo lavoro, Forse non è la felicità.

Poi arrivano loro, gli Zen Circus. "Benvenuti al Circo Zen" è il grido d'inizio di ogni concerto, più che altro un vero e proprio invito al divertimento e alla spensieratezza. Aprono con La terza guerra mondiale, prima traccia del più recente e omonimo album. Proseguono con alcuni dei loro pezzi più famosi come Andate tutti affanculo e I qualunquisti. Le loro canzoni parlano di disillusione, di malcontento, di rabbia, il tutto condito da un'ironia amara e irriverente, mentre i riff e i tamburi si fanno pungenti. Chiude il concerto, l'ultima data toscana della band, Viva col ritornello ossessivo "Vivi si muore", ma la macchina del Beat Festival non si ferma. Questa sera sarà infatti la volta della Beat Night, grande concerto gratuito con il talento prepotente di Giorgio Poi e altri artisti emergenti. Il gran finale invece è previsto, qualche giorno più tardi, venerdì 1 settembre, quando il festival tornerà ad animare Serravalle e sul palco si esibiranno gli attesissimi Franz Ferdinand. La grande band scozzese torna in Italia per una serata imperdibile, dopo 3 anni di assenza dai palcoscenici italiani.

Alessandra Angioletti

Pubblicato il 27 agosto 2017

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