Il 18 novembre 1989 moriva Romano Bilenchi, un colligiano, un intellettuale di sinistra dalla mentalità critica

A Colle di Val d'Elsa tutti sanno chi è Romano Bilenchi. Risulta a tutti come una figura nota, specialmente tra i più anziani, ma anche motivo d'orgoglio per la cittadinanza intera. Ma perché questa riconoscenza e questa memoria dei colligiani per questo personaggio? Romano Bilenchi nacque il 9 novembre del 1909 da una famiglia di piccoli industriali; visse un'adolescenza in un periodo caratterizzato da un dibattito molto acceso a livello politico e culturale

 
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A Colle di Val d'Elsa tutti sanno chi è Romano Bilenchi. Risulta a tutti come una figura nota, specialmente tra i più anziani, ma anche motivo d'orgoglio per la cittadinanza intera. Ma perché questa riconoscenza e questa memoria dei colligiani per questo personaggio? Romano Bilenchi nacque il 9 novembre del 1909 da una famiglia di piccoli industriali; visse un'adolescenza in un periodo caratterizzato da un dibattito molto acceso a livello politico e culturale e infatti, dopo i suoi studi a Siena, entrò molto a contatto con il mondo della classe operaia e iniziarono a fermentare le prime idee socialiste e i primi pensieri sulla politica. Il giovane colligiano aveva soprattutto la passione per la scrittura e il giornalismo. Una volta trasferitosi a Firenze, collaborò per vari periodici politici e letterari. Pubblicò le sue prime prose sull'Universale e pubblicò quello che poi diverrà il Selvaggio (molto apprezzato dai concittadini) sulle riviste strapaesane, grazie anche alla collaborazione del celebre Mino Maccari, suo grande amico in quel periodo. In seguito scriverà addirittura per tesate ancora più importanti come La Stampa (di cui sarà caporedattore) e per il Nuovo Corriere e La Nazione di Firenze, che probabilmente seganrono gli anni più ricchia livello di produzione e di scrittura critica. Morì a Firenze nel 1989.

Ciò che contraddistingue nettamente la personalità di Bilenchi tra i suoi contemporanei, oltre alla bravura letteraria e all'interesse per la politica, è la forte capacità critica e il fatto che, nonostante l'avvicinarsi al Partito Comunista e ai Movimenti Socialisti, resterà sempre fuori dall'ideologia. Come ricorda Siro Busini con una dichiarazione dello scrittore in occasione delle elezioni del 1948, «Menomale che non hanno vinto i comunisti, poiché si erano avvicinati sempre più verso uno stalinismo radicale». 

Forse per questo viene ricordato con fervore ancora oggi Romano, perché proprio a Colle nacque un personaggio con un pensiero diverso e originale in quel periodo.

Carlo Busini

Pubblicato il 16 novembre 2017

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