Il “Cuore graffiato” di Roberta Antonelli al Ridotto del Teatro di Castelfiorentino

Filo conduttore della raccolta, l’amore, declinato in tutte le sue possibili manifestazioni, ma anche “rielaborato” attraverso la sofferenza della vita

 
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Amore viscerale per la vita, desiderio di libertà, ma anche consapevolezza del dolore, una ferita che affiora – talora in modo improvviso e lancinante – attraverso le cicatrici, più o meno profonde. Sono i “Pensieri di un Cuore graffiato” di Roberta Antonelli, raccolta di oltre 60 componimenti in versi liberi, che saranno presentati giovedì 24 novembre 2016 (ore 18.00) al Ridotto del Teatro del Popolo di Castelfiorentino.

Alla presentazione del volume interverranno – oltre all’autrice - il Sindaco, Alessio Falorni, la scrittrice e saggista Sandra Landi, Luciano Lucarini (casa editrice “Pagine”) e infine Leonardo Taddei, autore delle fotografie che accompagnano i singoli componimenti, realizzati in forma di prosa o di poesia. Moderatrice dell’incontro sarà Maria Cristina Giglioli, presidente della Fondazione Teatro del Popolo.

Filo conduttore della raccolta, come dicevamo, l’amore, declinato in tutte le sue possibili manifestazioni, ma anche “rielaborato” attraverso la sofferenza della vita, l’accettazione di quelle ferite che ogni essere umano porta con sé, nel profondo del suo cuore. Non è certamente casuale che la poesia più struggente (e anche quella che ha ispirato il titolo della raccolta) sia “Un Cuore graffiato”, dove l’autrice – attraverso un semplice graffio sul pavimento di casa – esprime il dolore acuto per la perdita del padre, una sofferenza in grado di acquietarsi ma che rimane lì, come un graffio sul cuore.

La figura paterna, ben interpretata dalla “grande quercia” che “silenziosamente sovrasta la collina”, a evocare una presenza costante, imponente, protettiva ma senza essere invadente, ricorre spesso in questa raffigurazione del dolore, che dolcemente si lascia trasportare e quasi “immergere” nella natura per ritrovare una sorgente di vita, una speranza, un volo di libertà. Un volo a fianco del “gabbiano”, animale supremo e simbolo di questa natura onnipresente. «Una relazione assoluta – come ricorda l’autrice nella prefazione – un’analogia mistica nella vita dell’uomo con i ritmi della natura stessa».

Nella copertina del libro l’immagine del sassofono riporta alla memoria castellana la figura di Luciano Antonelli, padre di Roberta e noto imprenditore locale, oltre che musicista appassionato, soprattutto di musica jazz. Proprio in suo ricordo, la famiglia donò alcuni anni fa alla Scuola di Musica, a cui era stato molto legato, la sua ricca collezione di CD, riviste e strumenti musicali. Dal 2013 una “sezione di musica jazz” della Scuola di Musica è intitolata – appunto – a Luciano Antonelli, per offrire ai giovani uno spazio di ascolto di questo vibrante genere musicale.

Pubblicato il 21 novembre 2016

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