Insieme Poggibonsi: «Più controlli patrimoniali nel prossimo bando per l'assegnazione delle case popolari»

«Domandiamo al Sindaco e agli uffici tecnici - continua Insieme Poggibonsi - di effettuare maggiori controlli nel prossimo bando e richiedere come già in altre città toscane il certificato dell’ambasciata di origine che attesti l'assenza di altre case all'estero. Chiediamo, per una questione di giustizia e legalità, che gli stessi controlli fatti agli italiani vengano fatti anche a tutti coloro che fanno domanda, albanesi, rumeni, inglesi o svizzeri che siano»

 
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«La lista civica Insieme Poggibonsi ritiene che le case popolari debbano essere assegnate a coloro che ne hanno veramente bisogno, italiani o stranieri che siano». Comincia così la nota stampa inviata alla nostra redazione. «Un'affermazione apparentemente ovvia - si legge nel comunicato - ma che nella realtà si scontra con assegnazioni a volte macchiate dal sospetto che il beneficiario non sia così indigente e privo di patrimoni immobiliari all’estero. Una guerra tra poveri e finti poveri che fa cadere spesso il sospetto sugli stranieri che presentano domanda con semplici autodichiarazioni (difficili da verificare) su assenza di proprietà nei paesi di origine».

«Domandiamo al Sindaco e agli uffici tecnici - continua Insieme Poggibonsi - di effettuare maggiori controlli nel prossimo bando e richiedere come già in altre città toscane il certificato dell’ambasciata di origine che attesti l'assenza di altre case all'estero. Chiediamo, per una questione di giustizia e legalità, che gli stessi controlli fatti agli italiani vengano fatti anche a tutti coloro che fanno domanda, albanesi, rumeni, inglesi o svizzeri che siano». 

«Un tema che non è di destra o sinistra - aggiunge -, ma solo di giustizia sociale, tanto è vero che anche a Firenze (che non ci risulta essere governata da una Giunta xenofoba ma dal PD) il bando per l’assegnazione 2016 ha già richiesto che “…i cittadini extracomunitari dovranno possedere al momento della presentazione della domanda, la dichiarazione delle autorità del paese di origine, oppure del consolato o ambasciata del paese di origine, in lingua italiana o tradotta in italiano nelle forme di legge, che attesta che tutti i componenti il nucleo familiare non possiedono alloggi nel loro  paese, ovvero, in caso di proprietà pro-quota, l’indisponibilità del bene».

«Vogliamo - conclude la lista civica - un impegno forte e chiaro del Sindaco per il prossimo bando, per garantire la giustizia ai nostri concittadini e dimostrarsi per la prima volta all'altezza del suo ruolo». 

Pubblicato il 29 settembre 2016

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