Intervista ai PijamaParty, tra i vincitori del “Toscana 100 band”

Abbiamo fatto una chiacchierata in mezzo al via vai di gente che veniva a provare uno strumento, che passava per ammazzare il tempo, che si fermava per congratularsi con loro. Li ho intervistati nell'unico modo possibile per dei “bambini un po' cresciutelli”, ovvero mascherati. Non solo, infatti, si sono presentati indossando i loro abituali costumi in un sabato pomeriggio particolarmente caldo, ma hanno costretto anche me a mettere un cappello, spiegando credibilmente che, se avessi voluto intervistarli, allora avrei dovuto essere una di loro

 
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I PijamaParty sono uno dei pochi gruppi della zona ad aver vinto il bando “Toscana 100 band”, che dà ai giovani artisti emergenti la possibilità di spendere fino a un massimo di 5mila euro per sostenere il proprio percorso musicale. Li ho incontrati, poco dopo la bella notizia, all'interno dell'Associazione Mosaico, il loro habitat naturale, dove hanno cominciato a provare (poco meno di un anno fa) e dove incideranno il primo disco. Abbiamo fatto una chiacchierata in mezzo al via vai di gente che veniva a provare uno strumento, che passava per ammazzare il tempo, che si fermava per congratularsi con loro. Li ho intervistati nell'unico modo possibile per dei “bambini un po' cresciutelli”, ovvero mascherati. Non solo, infatti, si sono presentati indossando i loro abituali costumi in un sabato pomeriggio particolarmente caldo, ma hanno costretto anche me a mettere un cappello, spiegando credibilmente che, se avessi voluto intervistarli, allora avrei dovuto essere una di loro.

«Il gruppo come PijamaParty esiste da un anno - spiegano -. Nasce, se così si può dire, da un altro gruppo, i The Circus, che per vari motivi nel tempo ha interrotto la sua attività, poi l'ha ripresa, poi ha perso alcuni elementi e poi si è sciolto. Quindi tre di noi si sono ritrovati (Silvia, il Magna e il Cumma) e hanno deciso di intraprendere questo nuovo progetto, volendo dare un taglio netto col passato».

«Fin dal primo momento - continuano - si è creato quello che mancava nell'altra band. Da subito c'è stata questa grossa energia, quest'intesa, la voglia comune di creare qualcosa insieme, di scrivere i pezzi insieme, di essere presi bene per la musica. La cosa bella di questa formazione è che ogni elemento, soprattutto Gianluca e Vittoria che non erano nei The Circus, ha portato qualcosa di sé all'interno del gruppo, dando una forte scossa e stimoli nuovi».

Lavorare per immagini. Il processo creativo è una cosa casuale. «Di solito - spiegano - i pezzi nascono sempre molto istintivamente... Però riusciamo a interagire in maniera equilibrata, lasciando che ognuno porti la sua personalità musicale. Nasce tutto da un caos totale. La parte successiva, la più noiosa ma anche la più soddisfacente, è quella in cui ci mettiamo faccia a faccia con la musica, cercando di capire quali sono i punti più efficaci e togliendo ciò che non va bene secondo il nostro gusto».

«Quando scrivo i testi delle canzoni – dice Silvia – lavoro tanto per immagini. Cioè, prima m'immagino una situazione, un'atmosfera e poi cerco le parole giuste per descriverla. Per questo forse l'idea della trasposizione visiva, per il video Pie, è venuta in maniera naturale e spontanea».

Il contatto con l'infanzia. Mentre i PijamaParty mi parlano delle loro canzoni, comodamente spaparanzati sul divano, succede che tra le tante persone di passaggio a Mosaico entra una bambina di 4 anni con un pupazzo tra le mani. Inizialmente diffidente verso questa specie di peluche giganti, Gemma dopo poco si scioglie e inizia a giocare con loro. A un certo punto spiega che Ollo, il suo pupazzo, «ha paura degli umani perché sono dei mostri». Ecco, questa bambina, così lontana dal mondo problematico e mostruoso dei grandi, col suo modo timido e curioso di vedere e di dire le cose, rappresenta perfettamente i PijamaParty e la loro musica. Il nome stesso del gruppo riporta infatti al mondo infantile, a quando da bambini bastava un semplice pigiama party per divertirsi e fare qualcosa di eccezionale. «Ci siamo immaginati – racconta Silvia - di dover fare adesso un grande pigiama party. Da bambino mangi le schifezze, ti confidi i segreti, stai sveglio fino a tardi e ti sembra di trasgredire chissà quali regole. Ecco, ci siamo immaginati di rapportare quell'atmosfera a ora, per dei bambini un po' più grandi».

«Ci piace anche l'idea - continua - di mantenere un contatto diretto con l'infanzia. I bambini hanno un modo di ragionare puro, senza filtri. Si stupiscono per qualsiasi cosa, anche per una banalità. Pie, per esempio, non parla di nient'altro che di torte, ma lo fa in maniera esaltata ed entusiastica. Questo è lo spirito alla base del nostro progetto, che non è fatto solo per divertire, ma per trasmettere anche qualcosa».

L'esperienza di “Toscana 100 band”. I PijamaParty useranno i soldi vinti per le sale prova, per la registrazione dell'album, per stampare i cd e realizzare un nuovo video. Hanno passato un mese a lavorare duramente per questo bando, rendendosi anche conto di cosa voglia dire fare musica sul serio e dello stress che comporta. Il risultato però è stato positivo e, oltre al guadagno economico, ha portato una soddisfazione che non ha prezzo. «Toscana 100 band è stata un'iniziativa bomba - dicono -! Non succede praticamente mai che venga dato un sostegno economico così importante nel campo dell'arte, soprattutto per gli emergenti. Noi non abbiamo un'etichetta, siamo nati da poco e quindi siamo ben contenti dell'opportunità che ci viene data».

Le critiche. Purtroppo, come spesso succede in questi casi, c'è stato anche chi non ha proprio fatto i salti di gioia per la vittoria del bando e non ha perso occasione per sparlare e criticare. «Quello che dà più fastidio – dicono i PijamaParty – è proprio questo. La musica dovrebbe unire e non dividere, non creare questo spirito di malsana competizione che ti spinge ad andare addosso agli altri immotivatamente. Non siamo dei professionisti, dobbiamo sicuramente crescere, ma grazie a questo bando avremo la possibilità di avere gli strumenti per migliorarci».

«Quello che invece si capisce da un'esperienza del genere – concludono i PijamaParty – è che ci sono più di 740 band attive in Toscana e la cosa che in assoluto fa più piacere è vedere che comunque c'è chi ci prova. Sarebbe stato bello lasciare nel sito ufficiale la biografia e le canzoni anche dei gruppi non selezionati. Ci teniamo a ringraziare l'Associazione Mosaico e i Pupillaquadra che hanno contribuito a questo bel risultato».

I PijamaParty sono Silvia Meniconi (voce), Salvatore Cummaudo (basso), Gianluca D'Aco (chitarra), Vittoria Bagnoli (tastiera) e Daniele Magnani (batteria). Chi non li ha mai sentiti dal vivo, può farlo al Circolo di Brusciana (Empoli) l'8 aprile, il 22 aprile al Tortuga (Poggibonsi), il 12 maggio al Cacio e Pere (Siena). Solo per persone non noiose con non più di dieci anni di età.

Il video, realizzato dai Pupillaquadra:

Alessandra Angioletti

Foto di Elisa Dainelli

Pubblicato il 28 marzo 2016

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