L'Archeodromo 'sbarca' anche in Cina. Boom di studenti in gita

«Un successo straordinario - dice Marco Valenti, professore dell'Università degli Studi di Siena e direttore del parco archeologico - che prova come le giuste scelte culturali portino a traguardi insperati anche solo tre anni fa, all'inizio di questa avventura». Nel 2016 erano stati circa 1700 gli alunni e i docenti venuti da tutta Italia in gita all'Archeodromo e nel 2017 la cifra era più che raddoppiata. Quest'anno la cifra è triplicata anche grazie ad un grande cura di tutta la visita. Le classi che sono arrivate in treno ad esempio hanno avuto gli archeologi che in abito storico sono andati a riceverle in stazione per accompagnarle poi a piedi per il centro

 
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Sono stati oltre 5mila gli studenti e le studentesse da tutta Italia che hanno visitato in questo 2018 l'Archeodromo e Poggio Imperiale accompagnati da oltre 400 insegnanti. Questi i dati a chiusura del periodo delle gite scolastiche che si svolgono da metà febbraio ad inizio giugno. 

«Un successo straordinario - dice Marco Valenti, professore dell'Università degli Studi di Siena e direttore del parco archeologico - che prova come le giuste scelte culturali portino a traguardi insperati anche solo tre anni fa, all'inizio di questa avventura». Nel 2016 erano stati circa 1700 gli alunni e i docenti venuti da tutta Italia in gita all'Archeodromo e nel 2017 la cifra era più che raddoppiata. Quest'anno la cifra è triplicata anche grazie ad un grande cura di tutta la visita. Le classi che sono arrivate in treno ad esempio hanno avuto gli archeologi che in abito storico sono andati a riceverle in stazione per accompagnarle poi a piedi per il centro. 

«Archeologi che fanno ricerca, documentano e sanno cosa comunicare e come comunicare il frutto del loro lavoro - prosegue Valenti - L'Archeodromo e la Fortezza sono ormai un acclarato strumento di apprendimento, un'operazione di archeologia pubblica a tutto tondo che sta riscuotendo grandi consensi a livello internazionale, tanto che si parla di 'modello Archeodromo». Proprio nei giorni scorsi in una conferenza tenuta a Chengdu (nel sud-ovest della Cina, capoluogo della provincia del Sichuan) sono stati presentati quattro casi di valorizzazione di siti archeologici in Italia, fra cui anche l'Archeodromo di Poggibonsi. «Un riconoscimento che rappresenta una base sulla quale costruire ancora meglio e di più, raccontando la cultura e la Storia», dice ancora Valenti.

L'Archeodromo è il primo museo open air di tutta Italia dedicato all'Altomedioevo. E' nato come ricostruzione in scala reale del villaggio del IX-X secolo scavato all'interno della Fortezza dagli archeologi dell'ateneo senese. Il progetto è nato con risorse Arcus SpA e su volontà della Fondazione Musei Senesi e del Comune di Poggibonsi, con il supporto scientifico dell'Università di Siena. Fondamentale il supporto logistico-operativo e didattico-divulgativo di Archeotipo srl e dell'Associazione Culturale Started e quello gestionale di Fondazione Elsa. Si tratta di un progetto in progress che mira alla ricostruzione in scala reale dell'intero villaggio. Per il momento ha visto la realizzazione di alcune parti, in due step successivi. Ad oggi sono presenti una longhouse (abitazione della famiglia dominante), una capanna contadina con aia e pollaio, la forgia del fabbro, un forno da pane, due pagliai e l'orto, altri manufatti provvisori per attività artigianali. L'Archeodromo è solo all'inizio, in quanto prevede la ricostruzione di tutte le strutture, che sono diciassette in totale. Oltre ad essere un progetto originale e innovativo per comunicare l'archeologia si conferma perno di interazioni e sinergie con il tessuto commerciale e imprenditoriale cittadino, come dimostra anche la nascita di un brand unico che unisce identità storica del territorio ed eccellenze artigianali del territorio.

Pubblicato il 18 giugno 2018

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