“Pace”, un messaggio di augurio per il 2017 firmato dallo street artist Zero-T

«Un anno e mezzo fa - scrive l'assessore alle Politiche Culturali Nicola Berti su Facebook - abbiamo iniziato a parlare di street art e lo abbiamo fatto siglando una convenzione con Zero-T. Alla fine di questo anno, che ci lascia guerre e ferite durissime, nei mari di casa nostra, in Europa e nel mondo e proprio all'indomani della commemorazione dei bombardamenti subiti dalla nostra città nel 1943, Paolo ci regala questo messaggio di speranza. Lo fa in uno dei luoghi, HB Hospital Burresi, dove ogni giorno si contribuisce a costruire un pezzettino di pace»

 POGGIBONSI
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Paolo Capezzuoli, in arte Zero-T, è un artista poggibonsese di fama internazionale. Vi abbiamo parlato di lui a marzo del 2015, quando partecipò alla Biennale di Venezia, insieme ad altri 11 street artist provenienti da tutto il mondo. Proprio alla fine dell'anno ha voluto regalare alla sua città Poggibonsi un nuovo murales, un messaggio di augurio e speranza per il 2017.

«Ho scritto la parola pace - ci dice Paolo - perché serve. Serve leggerlo a tutti, in un posto pubblico, dove la gente passa per piacere e per dovere. Ho scritto la parola pace perché la guerra e l'odio devasta l'universo e l'ho scritto grande con dei colori elementari, in un carattere di stile tipografico, semplice, massiccio, forte. L'ho scritto più grande di me, lo vorrei urlare ma non ho la voce cosi grande come grande è la parola che ho scritto».

«Un anno e mezzo fa - scrive l'assessore alle Politiche Culturali Nicola Berti su Facebook - abbiamo iniziato a parlare di street art e lo abbiamo fatto siglando una convenzione con Zero-T. Alla fine di questo anno, che ci lascia guerre e ferite durissime, nei mari di casa nostra, in Europa e nel mondo e proprio all'indomani della commemorazione dei bombardamenti subiti dalla nostra città nel 1943, Paolo ci regala questo messaggio di speranza. Lo fa in uno dei luoghi, HB Hospital Burresi, dove ogni giorno si contribuisce a costruire un pezzettino di pace, leggendo, studiando, incontrandosi e costruendo relazioni».

Pubblicato il 1 gennaio 2017

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