Sanità, Sarti (Si) contro l'Asl di Empoli: «100mila euro spesi inutilmente»

«Il dispositivo “Baby Birth” - fa sapere "Sì Toscana a Sinistra" - è giudicato da esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Collegio delle Ostetriche come inutile e dannoso, obbligando le donne a partorire in una posizione difficile e pericolosa, senza evidenze scientifiche e nessun dato verificato che ne dimostri efficacia e sicurezza. Unica voce controcorrente è quella dello studio condotto, sempre ad Empoli su 80 donne, dalla dottoressa Luisa Acanfora, dal dott. Erich Cosmi e dal dott. Marco Filippeschi»

 
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La Regione Toscana ha finanziato nel 2014, con un contributo di 100mila euro, l’ASL 11 di Empoli per l’acquisto di 250 fasce Baby Birth, con l’idea di fare partire un progetto denominato “Fenarete” per sperimentare un dispositivo che a giudizio dei produttori dovrebbe facilitare il parto e ridurne i rischi. Il progetto, che comprendeva anche la formazione degli operatori ed un apposito programma di controlli per il parto naturale, non è mai stato avviato. «Chi lo aveva deciso e in base a quali considerazioni scientifiche?”- afferma Paolo Sarti, Consigliere di SI’ Toscana a Sinistra.

«Il dispositivo “Baby Birth” - fa sapere "Sì Toscana a Sinistra" - è giudicato da esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Collegio delle Ostetriche come inutile e dannoso, obbligando le donne a partorire in una posizione difficile e pericolosa, senza evidenze scientifiche e nessun dato verificato che ne dimostri efficacia e sicurezza. Unica voce controcorrente è quella dello studio condotto, sempre ad Empoli su 80 donne, dalla dottoressa Luisa Acanfora, dal dott. Erich Cosmi e dal dott. Marco Filippeschi: studio giudicato da esperti privo di attendibilità scientifica in quanto condotto con dubbia scelta della metodologia».

«Intanto - prosegue - esiste in Parlamento un disegno di legge promosso dalla Binetti che vuole inserire la fascia Baby Birth nei livelli essenziali di assistenza, cioè obbligatoria in ogni punto nascita! Se fossero vere le voci giornalistiche che indicherebbero la dott.ssa Acanfora come moglie dell’unico produttore italiano di questa fascia, si sarebbe di fronte ad un evidente conflitto di interesse».

«Abbiamo presentato - termina la nota stampa - un'interrogazione urgente che chiede alla Giunta di rendere conto del finanziamento regionale su un dispositivo sanitario giudicato dalla letteratura inutile e dannoso, dell’esito del progetto Fenarete dell’ASL11 di Empoli, che a noi risulta mai avviato, e dell’esistenza di un possibile conflitto di interesse col titolare dell’azienda produttrice».

Pubblicato il 31 marzo 2016

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