Sanremo, sul palco dell'Ariston il Maestro Marcello Faneschi

Per più di vent'anni è stato insegnante di solfeggio all'Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci di Siena, dove ha progettato e istituito un innovativo corso di propedeutica musicale per bambini. Ma in effetti Marcello non ha mai smesso, tra un progetto e l'altro, di insegnare. Al Siena Jazz fino a poco tempo fa, alla scuola di musica dell'Associazione Mosaico a Colle di Val d'Elsa, dove insegna tuttora composizione, orchestrazione e arrangiamento

 
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Alla 68esima edizione del Festival della Musica Italiana di Sanremo c’è anche un pezzo di Val d’Elsa, dove vive e insegna. Il Maestro Marcello Faneschi (il primo a destra nella foto in alto), collaboratore di grandi nomi, come Domenico Modugno, Nada, Gianni Morandi, Angelo Branduardi, Nicola Di Bari, ha diretto l'orchestra che ha accompagnato Renzo Rubino, in gara con il brano "Custodire", durante la prima e la seconda serata. Per lui è la quinta volta sul palco dell'Ariston, dal 1974. L'ultima era stata, sempre con il giovane cantautore pugliese, nel 2014, quando si era aggiudicato il premio per il miglior arrangiamento. Per più di vent'anni è stato insegnante di solfeggio all'Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci di Siena, dove ha progettato e istituito un innovativo corso di propedeutica musicale per bambini. Ma in effetti Marcello non ha mai smesso, tra un progetto e l'altro, di insegnare. Al Siena Jazz fino a poco tempo fa, alla scuola di musica dell'Associazione Mosaico a Colle di Val d'Elsa, dove insegna tuttora composizione, orchestrazione e arrangiamento.

«Marcello Faneschi, il mio collaboratore, grande compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra, ha stimolato la mia paura - ha dichiarato Renzo in un'intervista per Rockol -. Mi ha detto: "Ma perché non ti fai più sentire?". È stato lui a convincermi a ripresentarmi al Festival di Sanremo. E ho deciso di farlo con una canzone complessa, 'Custodire'. Sono l'unico autore di questa canzone, che per me rappresenta un modo per essere sincero, diretto».

Pubblicato il 9 febbraio 2018

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