Scoperta una supernova all’Osservatorio di Montarrenti

Il 9 dicembre scorso, al termine della notte, pochi minuti prima che il programma d’automazione del telescopio Ritchey-Chretien da 0,53 m di diametro interrompesse la sessione di ricerca per l’approssimarsi del crepuscolo civile, veniva ripresa un’immagine della galassia denominata UGC07230. Questa galassia, che costituisce l’oggetto principale di una coppia di galassie che interagiscono tra loro, è localizzata nella costellazione della Chioma di Berenice

 
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Ancora una volta l’esplosione di una lontana stella è stata scoperta dall’Osservatorio Astronomico Provinciale di Montarrenti, grazie all’impegno profuso dal team dell’Unione Astrofili Senesi composto da Simone Leonini, Massimo Conti, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez, parte del Montarrenti Observatory Supernovae Search e dell’Italian Supernovae Search Project. Il 9 dicembre scorso, al termine della notte, pochi minuti prima che il programma d’automazione del telescopio Ritchey-Chretien da 0,53 m di diametro interrompesse la sessione di ricerca per l’approssimarsi del crepuscolo civile, veniva ripresa un’immagine della galassia denominata UGC07230

Questa galassia, che costituisce l’oggetto principale di una coppia di galassie che interagiscono tra loro, è localizzata nella costellazione della Chioma di Berenice, ricca di raggruppamenti di galassie, ed è posta alla distanza di circa 330 milioni di anni luce dalla Terra. Terminata la sessione di ripresa con il telescopio, si attivava automaticamente il programma realizzato dagli astrofili senesi che rileva in modo automatico la presenza di nuovi oggetti nell’immagine attraverso il confronto con un’altra immagine di riferimento conservata negli archivi. L’attenta analisi da parte degli astrofili sulla sorgente luminosa individuata, ha permesso di avere la certezza che potesse trattarsi di una possibile supernova. 

È stata quindi inserita la segnalazione di scoperta nel Transient Name Server, il sistema ufficiale dell’International Astronomical Union per la segnalazione di nuovi oggetti transienti. A meno di 48 ore dalla comunicazione di scoperta, l’astro, designato 2016iug, è stato caratterizzato spettroscopicamente dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Università di Torino. Attraverso l’utilizzo del telescopio Mayall di 4,00 m di diametro, il più grande telescopio ottico operante al Kitt Peak National Observatory di Tucson, in Arizona, l’evento è stato classificato come supernova di tipo II a collasso nucleare, scoperto 3-4 settimane dopo il suo massimo di luminosità

Pubblicato il 21 dicembre 2016

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