Staggia Senese: torna la street art con l'educativa di strada

Nuova stagione per la Street Art a Staggia Senese, nell’ambito del progetto di Educativa di Strada promosso dalla Ftsa, con la collaborazione dei volontari del Servizio Civile Nazionale. Dopo il laboratorio realizzato nel 2012 e nel 2013 con Zed1 che ha permesso di riqualificare la sede dell’ente paesano di Staggia, è toccato ai ragazzi del progetto realizzare sotto la guida di due writers esperti, come Exit Enter e Jamesboy, un cambio di look al circolo

 
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Nuova stagione per la Street Art a Staggia Senese, nell’ambito del progetto di Educativa di Strada promosso dalla Ftsa, con la collaborazione dei volontari del Servizio Civile Nazionale. Dopo il laboratorio realizzato nel 2012 e nel 2013 con Zed1 che ha permesso di riqualificare la sede dell’ente paesano di Staggia, è toccato ai ragazzi del progetto realizzare sotto la guida di due writers esperti, come Exit Enter e Jamesboy, un cambio di look al circolo.

«Grazie alla collaborazione fra la Ftsa e le amministrazioni comunali valdelsane – dichiara Andrea Dilillo, direttore generale della Ftsa – stiamo portando avanti con successo in tutti i 5 comuni un progetto di educativa di strada per promuovere l’aggregazione positiva e la creatività degli adolescenti. Stimolare gli adolescenti nella ricerca di nuovi interessi, infatti, è il modo migliore per restituire protagonismo alle nuove generazioni di questo territorio. Per questo a Staggia abbiamo scommesso sulla loro creatività e sul valore dell’integrazione all’interno della comunità attraverso un'opera collettiva di Street Art, dove ognuno è intervenuto con il suo segno, il suo stile e le sue idee».

«Ringrazio i nostri educatori di strada e i giovani di Staggia Senese – afferma Filomena Convertito, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Poggibonsi – che anche quest’anno hanno espresso il loro talento, i loro sogni in colori e forme che arricchiscono il paesaggio urbano. Il progetto di Educativa di strada portato avanti dalla Ftsa è un impegno importante, in chiave sociale e culturale, perché lavora sui giovani e sugli adolescenti nel loro contesto mirando al rafforzamento delle capacità di scelta dei ragazzi, della coscienza dei propri limiti e risorse, invitandoli ad una partecipazione attiva ed orientandoli nei servizi ed opportunità che offre il nostro territorio».

I partecipanti. Rati, Selvaggia, Veronica, Brando, Emma sono solo alcuni dei ragazzi che hanno collaborato con i due artisti fiorentini per dare un nuovo volto al circolo di Staggia e che sono già a lavoro per cercare subito un altro spazio da riqualificare. Veronica è orgogliosa dell’esperienza - «Ci siamo trovate benissimo con gli artisti. Questo lavoro lo sentiamo come una cosa nostra; quando sono arrivata, Exit e Jamesboy mi hanno detto dai inizia a dipingere e basta, e da lì è venuto tutto fuori”. Rati: «per me è stata una cosa davvero bella ed i writers erano davvero simpatici, meglio di così non ci poteva andare».

Chi è Jamesboy. Jamesboy è uno pseudonimo che nasce 5 anni fa. Gli avevamo già dedicato un articolo un po' di tempo fa quando ci parlava della sua precedente esperienza come Mucho Bruto (leggi: «Bruto sta per violento, perché il mio modo di riprendermi gli spazi è violento». Intervista allo street artist poggibonsese Mucho Bruto). Si tratta di uno street artist, attivo soprattutto a Firenze, dalle mille sfaccettature: con estrema versatilità si destreggia tra supporti e tecniche diverse, ondeggiando tra tematiche giocose e ironiche e mondi incantati in cui la natura regna sovrana. Jamesboy ha iniziato a dipingere a 14 anni prendendo come fonte di ispirazione il mondo circostante. «Quando inizio un lavoro non ho un’idea chiara in testa – confessa l’artista - il bello sta proprio in questo nel vedere che il disegno prende forma piano piano, come una ricerca interiore». L’artista toscano spazia, infatti, dal fumettistico paio di ali con aureola che permette ai passanti di diventare istantaneamente santi, creando una dinamica interazione tra pubblico e opera, alla riconoscibile maschera che ripetutamente fa capolino sui suoi muri sino alle rappresentazioni pittoriche su materiali di riciclo.

Chi è Exit Enter. Chi non ha visto a Firenze omini delicati e bambineschi appesi a soffici palloncini rossi trascinati dal vento, in equilibrio in cima a lunghe scale nel tentativo di toccare il cielo o, ancora, in corsa verso fiori e cuori. Che utilizzi il pennello o la bomboletta, Exit/Enter riesce ad arrivare al cuore dell’uomo comune, accendendo anche solo per qualche minuto domande su se stessi e sul senso della vita. ExitEnter è un artista attivo soprattutto a Firenze ma anche a Bologna e Roma, che 3 anni fa, in un periodo problematico della sua vita, iniziò a firmare i suoi lavori con questo pseudonimo. «La street art – racconta Exit – è stata la miglior soluzione che potessi trovare per uscire da un periodo di paranoie, ecco perché Exit. Adesso è diventata una vera e propria passione a cui non posso rinunciare. La mia prima fonte d’ispirazione è stata vedere un video su internet di Blu e da lì ho capito che oltre alle tag sui muri si può anche disegnare». 

Pubblicato il 6 maggio 2016

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