Viaggio di sola andata per l'Inghilterra. La storia di Martina
Martina è di Vico d'Elsa. Da alcuni mesi ormai ha deciso di seguire il suo compagno Enrico e di intraprendere quest'avventura in Inghilterra, a Bishop's Stortford, per essere precisi. Nonostante le prime settimane e le prime difficoltà, ha trovato la sua serenità e un po' di "casa" anche là dove si guida stando sulla sinistra, si parla inglese e non si trovano gli stessi prodotti a cui siamo abituati nei supermercati
Mi chiamo Martina Rapi e questo è il racconto di come io e il mio ragazzo Enrico abbiamo intrapreso la nostra esperienza in Inghilterra. Tutto è cominciato come una sfida quando Enrico, nel giugno 2015, ha ricevuto una proposta di lavoro tramite un’agenzia interinale inglese. Lui mi disse che aveva ricevuto questa proposta ma niente di più. Parlando poi con i nostri genitori, loro ci spronarono molto a metterci alla prova con un colloquio inglese, tanto si sa, è più facile che vada male che bene, ma per lo meno era un’esperienza di vita (oltre che l'occasione di un bel weekend a Londra!).
Io ero curiosa e allo stesso tempo non curante del fatto che se fosse andato bene il colloquio la mia vita sarebbe cambiata. Partimmo quindi per il weekend inglese: per me era veramente una vacanza, Enrico invece, e giustamente, era agitato. Il giorno del colloquio lo accompagnai in questo paese poco fuori Londra e lo lasciai lì perché il colloquio sarebbe durato un’intera giornata. Finito il colloquio, Enrico era soddisfatto ma non certo convinto che lo avrebbero preso. Tornati in Italia, due settimane dopo Enrico ricevette la risposta e gli dissero che se avesse accettato, il lavoro sarebbe stato suo. Solo in quel momento ci siamo resi conto di quello che aveva significato andare a fare il colloquio. Io ero spaventata, perché non avrei mai pensato di lanciarmi in un’avventura di questo tipo. Sapendo che sono una persona molto riflessiva, questa era una cosa capitata talmente tanto all’improvviso che non c’era tanto tempo per riflettere.
Enrico, da una parte, aveva un lavoro sicuro in Italia ma che non lo stimolava più e, quindi, aveva voglia di provare a svolgere la sua professione in una realtà diversa che sicuramente lo avrebbe valorizzato maggiormente; dall’altra, era sicuramente impaurito di andare in un Paese straniero dove anche la lingua rappresentava un ostacolo (forse il più grande!). Se alla fine abbiamo deciso di partire è soprattutto grazie ai miei genitori che ci hanno spronato fino all’ultimo, benché sapessero che avrebbero sofferto molto avendoci lontani.
Il 15 settembre 2015 siamo arrivati a Bishop's Stortford per cominciare la nostra avventura inglese. Enri ha cominciato a lavorare dopo due settimane e io ero in cerca di un lavoro preferibilmente nel mio settore (Biologia). Non è stato facile all’inizio: mi mancava la mia famiglia e tutte le persone a me più care; mi sentivo in un Paese ostile: la lingua diversa, la moneta diversa, le abitudini, il fuso orario, e anche i supermercati non vendevano le stesse cose che si trovano in Italia.
Ero abituata a stare lontano da casa perché tre anni a Milano mi hanno aiutata ad essere indipendente e a fare a meno della mia famiglia, ma in Inghilterra tutto sembrava più complicato. Ho trascorso 3 mesi in cui non sapevo bene cosa fare, mi sembravo inadatta per tutto e non ero convinta che il mio posto fosse quello: insomma non ci stavo volentieri. Poco dopo Natale è arrivata poi la proposta che ha dato “un’impennata” alla mia autostima.
Ho trovato il lavoro che avrei davvero voluto e le giornate trascorrevano davvero più velocemente. Mi sono resa conto che, anche se la lingua non era dalla mia parte, riuscivo a svolgere il mio lavoro come se fossi in Italia. Da quel giorno ho iniziato a vedere l'Inghilterra da un altro punto di vista, era la mia e la nostra opportunità! Tutto quello che questo Paese ci stava offrendo, in Italia sarebbe stato davvero più difficile da trovare. Tuttavia, non c’è giorno in cui non pensi al mio bel paese e a quanto mi manchino la mia famiglia e i miei amici, ma sicuramente adesso sono serena e pronta a godermi tutto quello che l'Inghilterra avrà da offrirmi.
Martina Rapi
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Pubblicato il 9 marzo 2016