'Viaggio della Memoria', dall'Empolese Valdelsa ai campi di sterminio nazifascisti

«Trovarsi in quei posti, di fronte a quelle immagini, vedere coi propri occhi e provare a capire è il miglior modo per mantenere viva la memoria e per acquisire consapevolezza di quanto accaduto in quegli anni - spiega Alessio Mantellassi, presidente ANED Empolese Valdelsa -. Si tratta di un viaggio che rappresenta una tappa significativa in un percorso che coinvolge gli studenti grazie all'impegno degli insegnanti e al supporto delle amministrazioni comunali»

 
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Dal 1995 decine e decine di studenti delle scuole dell’Empolese Valdelsa partono per i luoghi in cui si è concretizzata una delle più immani tragedie dell’umanità. È l’ennesimo ‘Viaggio della Memoria’, un’esperienza formativa organizzata da Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa e ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati, Sezione Empolese Valdelsa. Un momento di riflessione e crescita per tanti ragazze e ragazzi che visitano i luoghi che hanno visto morire e soffrire centinaia di concittadini del nostro territorio. Un centinaio le persone deportate dall’Empolese Valdelsa e che, nei campi di sterminio nazifascisti, hanno trovato la morte fra stenti e violenze inaudite. Sono riusciti a fare ritorno solo una quindicina. Stasera, mercoledì 2 maggio, partono per l’Austria tre pullman che domattina, 3 maggio, già saranno ad Harteim.

«Trovarsi in quei posti, di fronte a quelle immagini, vedere coi propri occhi e provare a capire è il miglior modo per mantenere viva la memoria e per acquisire consapevolezza di quanto accaduto in quegli anni – spiega Alessio Mantellassi, presidente ANED Empolese Valdelsa –. Si tratta di un viaggio che rappresenta una tappa significativa in un percorso che coinvolge gli studenti grazie all’impegno degli insegnanti e al supporto delle amministrazioni comunali. Harteim, Mauthausen, Gusen, Ebensee, San Sabba in Italia, saranno luoghi che resteranno scolpiti nell’anima dei giovani, come è accaduto a tutti noi che abbiamo già visto quelle baracche, quelle scalinate, quei muri. Grazie a tre Casa del Popolo (Ponte a Elsa, Molin Nuovo e Spicchio) per aver contribuito a portare tre ragazzi in più. Ringrazio anche lo Spi Cgil che partecipa per la prima volta con una sua delegazione».

Il viaggio durerà fino al 7 maggio 2018 e vede coinvolte 175 persone, di cui 130 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado: 45 da Empoli (Licei Il Pontormo e Virgilio) e 13 della scuola secondaria di primo grado (Busoni – Vanghetti e SS. Annunziata); 22 dalle medie di Fucecchio, 17 da Montelupo Fiorentino, 14 da Castelfiorentino (Enriques e scuola secondaria di primo grado); 9 dalle medie di Certaldo, 5 da Vinci e Cerreto Guidi.

Fra di loro anche sei familiari di persone che non ci sono più: Nadia Frizzi, nipote di Erasmo Frizzi deportato da Montelupo, morto nel campo di sterminio; Virgilio Rovai, figlio di Aldo Rovai deportato da Montelupo; Vittorio Nencioni, figlio di Giuseppe e fratello di Nedo, e Luciano Nencioni, nipote di Giuseppe (morto nei campi) e figlio di Nedo (rientrato a Fucecchio), entrambi livornesi sfollati a Empoli; Roberta Burlon , figlia di Remo Burlon, empolese morto nei campi; Nilo Frediani, parente di Tommaso e Silvano Gasparri, babbo e figlio deceduti nei campi; Franco Castellani, figlio di Carlo, ex giocatore dell’Empoli morto nei campi di sterminio a cui sono stati intitolati gli stadi di Empoli e Montelupo. Franco e l’assessore allo sport di Empoli Fabrizio Biuzzi deporranno una sciarpa, donata dall’Empoli FC per ricordare il suo campione,  al monumento italiano delle vittime al campo di sterminio Mauthausen, dove è già posta una targa dell’Empoli Football Club in sua memoria.

I ragazzi sono infatti accompagnati da una delegazione istituzionale di cui fanno parte amministratori che rappresentano i comuni dell’area: Rossana Gallerini (assessore Comune di Capraia e Limite), Francesca Gianni (assessore Comune di Castelfiorentino); Paolo Feri (assessore Comune di Cerreto Guidi); Moreno Santini (consigliere Comune di Certaldo), Fabrizio Biuzzi (assessore Comune di Empoli), Alessio Sabatini (assessore Comune di Fucecchio), Gianni Cortina (consigliere Comune di Gambassi Terme); Lorenzo Nesi (vice sindaco Comune di Montelupo Fiorentino), Alessio Mugnaini (vice sindaco Comune di Montespertoli); Daniele Cavazzini (consigliere Comune di Vinci).

Fra le novità di quest’anno il pranzo ad Harteim che sarà svolto in una caffetteria gestita da un’associazione che si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati ‘Lebenwert’ e le audio guida al Castello di Gusen. 

Il programma

 Mercoledì 2 maggio è il giorno della partenza; giovedì 3 maggio la delegazione visiterà il Castello di Harteim, originariamente un luogo di cura per bambini malati di mente curati da un gruppo di suore del convento di Alkoven, che furono scacciate dai nazisti, trasformando la struttura in un centro di eutanasia, nell’ambito dell’operazione ‘T4’, ovvero lo stermino dei portatori di malattie mentali e di handicap: furono eliminati 18.269 portatori di handicap, assassinati con gas venefico e con altri metodi orrendi e crudeli. 
Ultimato lo sterminio dei malati di mente, il Castello di Hartheim venne impiegato per l’annientamento dei prigionieri politici. Hartheim veniva indicato nei registri dei lager come lager di riposo, lager di cura, sanatorio di Dachau, o con altre ingannevoli definizioni. Lì si svolgerà una cerimonia per onorare  i caduti. 
Poi partenza verso Gusen degli studenti delle scuole superiori, a seguire, un incontro per studenti delle scuole medie per introdurre alla visita dei ‘Campi’ di Gusen e Ebensee: il Campo di concentramento in Alta Austria che è stato con quello di Melk, uno dei più importanti sottocampi del Campo di concentramento di Mauthausen. 

Venerdì 4 maggio partenza per il Konzentrationslager (KL) di Mauthausen, il solo Campo di concentramento classificato di “classe 3” come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro forzato nella vicina cava di granito: visita e salita sulla scala della morte. Gli internati, in fila per cinque come da regolamento, salivano i 186 gradini di quella scala con dei massi caricati sulle spalle, facendo contemporaneamente un passo alla volta tutti insieme, per il necessario equilibrio della schiena sulla ripida scalinata. 

I partecipanti visiteranno poi il ‘campo’ e guarderanno un documentario dedicato. Nel primo pomeriggio celebrazione della Santa Messa in ricordo delle vittime dei campi di sterminio, cerimonia al monumento italiano dove Franco Castellani con l’assessore Fabrizio Biuzzi, lasceranno la sciarpa in memoria di suo padre, Carlo, quel nome che resterà scolpito come nella pietra nei cuori di tanti empolesi. 
Dopo le riflessioni e la visita ai monumenti circostanti il campo, partenza per Gusen in Saint Georgen dove si svolgerà alla omonima scuola un incontro-cena con la delegazione polacca e gli studenti del luogo. 
Il ‘Viaggio di studi’ prosegue sabato 5 maggio con partenza per il sottocampo di Ebensee dove sarà deposta una corona e fiori in ricordo dei caduti dell’Empolese-Valdelsa ad Ebensee. Visita della galleria e dopo il pranzo partenza per il memoriale di Gusen. 

Visita al forno crematorio e deposizione di una corona. Nel pomeriggio la cerimonia internazionale a Gusen. La sera di sabato si svolgerà un forum con i familiari degli ex deportati, l’Aned e gli amministratori. 
Domenica 6 maggio partenza per il KL di Mauthausen dove saranno deposte corone al monumento jugoslavo, spagnolo e greco. Seguirà la cerimonia di liberazione del campo nel piazzale.
Dopo il pranzo il gruppo del ‘Viaggio di studi’ partirà per Trieste per la visita alla risiera di San Sabba dove verrà deposta una corona e chiuderà il ‘Viaggio’ con una celebrazione finale. La risiera di San Sabba è stato un lager nazista nella città di Trieste, utilizzato per il transito, la detenzione e l'eliminazione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici ed ebrei, ma anche civili catturati nei rastrellamenti o destinati al lavoro forzato. Le vittime, stimate fra le tremila e le cinquemila, venivano fucilate, oppure uccise con un colpo di mazza alla nuca, o avvelenate con i gas di scarico dei furgoni. 

Nel lager c'era un forno crematorio rudimentale, in luogo dell'essiccatoio per il riso, che veniva utilizzato per bruciare i cadaveri. Ecco perché alle volte la risiera di San Sabba è definita un ‘campo di sterminio’. Oggi è un museo e dal1965 è stata dichiarata monumento nazionale. Dopo Trieste si torna a Empoli per continuare a non dimenticare.

Pubblicato il 2 maggio 2018

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