A Empoli si parla del futuro dell'italiano con Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca

Un incontro stimolante e interessante, aperto a tutti coloro che vorranno intervenire e capire quali saranno le prospettive della nostra lingua per il nuovo millennio

 
  • Condividi questo articolo:
  • j

“Che fine fa l'italiano? Prospettive per il nuovo millennio” secondo Claudio Marazzini, presidente della prestigiosa ‘Accademia della Crusca’ di Firenze, che sarà ospite di un nuovo appuntamento del ‘Caffè letterario’ della Biblioteca comunale Renato Fucini di Empoli. Appuntamento prestigioso sabato 13 maggio, alle 10.00, nella Sala Maggiore della Biblioteca, via dei Neri, 15.

Un incontro stimolante e interessante, aperto a tutti coloro che vorranno intervenire e capire quali saranno le prospettive della nostra lingua per il nuovo millennio.

L’incontro è stato organizzato dalla biblioteca comunale ‘Renato Fucini’, in collaborazione con Rotary Club di Empoli e Rotary Club Valdelsa.

Claudio Marazzini, professore di Storia della Lingua Italiana e Presidente della ‘Crusca’, affabile e coinvolgente oratore, si interrogherà e parlerà sui mutamenti e sul futuro della nostra lingua nazionale.

Infatti in un’epoca di grandi e rapidi cambiamenti geopolitici e macroscopici spostamenti di grandi masse di persone da una parte all’altra del Globo, anche le lingue parlate e scritte subiscono forti cambiamenti che sembrano mutarle radicalmente.

La lingua italiana oggi – E’ distante anni luce dalla lingua di Alessandro Manzoni, che sia nella forma scritta che in quella parlata si sta trasformando radicalmente. Sono sempre più numerosi i termini di origine straniera, espressioni abbreviate, neologismi di derivazione tecnologica che si introducono nel quotidiano comunicativo degli italiani, e che spesso si trovano di fronte a una lingua incomprensibile costellata di espressioni in costante mutazione e aggiornamento.

Chi è Claudio Marazzini

Laureato nel 1972, è professore ordinario di Storia della lingua italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro (Vercelli). In precedenza ha insegnato nelle università di Macerata (1988-93) e Udine (1994-1997). Ha tenuto corsi all'estero, all'università di Losanna, in qualità di professeur invité. Il suo campo di studi è la storia della lingua italiana, che ha esplorato in molti saggi, libri e articoli su riviste specializzate (Lingua nostra, Lettere italiane, Studi linguistici italiani, Studi piemontesi, Historiographia linguistica ecc.), dedicando speciale attenzione al Piemonte, alle teorie linguistiche sviluppate in Italia e in Europa, alla questione della lingua, alla storia della lessicografia: nel 2009 ha pubblicato un'ampia storia dei vocabolari della lingua italiana (l'ordine delle parole. Storia di vocabolari italiani, Bologna, il Mulino). Ha pubblicato l'inedito Zibaldone dello scrittore ottocentesco Giovanni Faldella e (assieme a L. Maconi) l'edizione critica dell'importante manoscritto della relazione di Alessandro Manzoni Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla, ms. Varia 30 della Biblioteca Reale di Torino.

Marazzini è autore di manuali generali dedicati alla storia linguistica italiana, dei quali il più affermato come testo di riferimento è La lingua italiana. Profilo storico. Una versione dell'opera rivolta a un pubblico più largo, la Breve storia della lingua italiana (Bologna 2004), è stata tradotta in tedesco (Tübingen, 2011).

Svolge anche attività giornalistica: dal 1990 è titolare della rubrica di lingua Parlare e scrivere del settimanale Famiglia Cristiana; ha tenuto una rubrica attenta ai temi linguistici anche sul mensile Letture (oggi cessato). Ha scritto opere rivolte alla scuola, pubblicate da Zanichelli, SEI, D'Anna.

Dal 1999 al giugno 2002 ha fatto parte del direttivo dell'associazione che raggruppa gli studiosi di storia della lingua italiana, l'Asli. È membro dell'Asli e della Società Italiana di Glottologia. Dal 18 maggio 2010 è socio corrispondente dell'accademia delle Scienze di Torino per la classe di scienze morali, storiche e filologiche. Dal 2011 è accademico ordinario della Crusca e dal 2012 fa parte del Consiglio direttivo dell'accademia. Condirige la rivista "Lingua e stile", pubblicata dal Mulino di Bologna. Il 23 maggio 2014 è stato eletto Presidente dell'accademia della Crusca.

Che cos'è l'Accademia della Crusca? 

Spesso anche solo la Crusca è un'istituzione italiana che raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana. Rappresenta una delle più prestigiose istituzioni linguistiche d'Italia e del mondo. Nata a Firenze ad opera di Leonardo Salviati come informale gruppo di amici, la ‘Brigata dei crusconi’ dediti, in contrapposizione alla pedanteria dell'accademia fiorentina, a discorsi giocosi, le "cruscate", l'accademia si costituì ufficialmente il 25 marzo 1585, con una cerimonia inaugurale che seguiva di due anni il periodo in cui i suoi membri iniziarono a pensare alla possibilità di organizzarsi intorno a uno statuto (adunanza del 25 gennaio 1583).

La Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo. Nei suoi oltre quattro secoli di attività si è sempre distinta per lo strenuo impegno a mantenere pura la lingua italiana originale, pubblicando, già nel 1612, la prima edizione del vocabolario degli accademici della crusca, che servì da esempio lessicografico anche per le lingue francese, tedesca e inglese (ma non per la lingua spagnola, che aveva pubblicato il tesoro de la lengua castellana o española nel 1611, scritto da sebastián de covarrubias, il primo lessicografico di una lingua moderna in Europa). Oggi fa parte della federazione europea delle istituzioni linguistiche nazionali, il cui compito è di elaborare una linea comune di protezione di tutte le lingue nazionali europee. Per l'Italia partecipano alla federazione l'accademia della crusca e l'opera del vocabolario italiano del Cnr (iniziativa avviata dal consiglio nazionale delle ricerche, peraltro proprio in collaborazione con l'accademia della crusca). Negli anni 2010-11 fu ventilata l'ipotesi di chiusura dell'istituto per motivi economici in seguito alla crisi finanziaria che investì l'Italia.

Pubblicato il 8 maggio 2017

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su