Aperta la nuova sede del centro culturale islamico a Colle di Val d'Elsa. Elzir: «Sarà luogo di dialogo non solo per la comunità islamica ma per tutta la città»

Dopo 10 anni di polemiche, lavori, mediazioni e dibattiti è stata aperta la nuova sede del centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa, in località San Lazzaro, nel quartiere La Badia. La nuova struttura vuole essere un esempio di integrazione tra comunità islamica e realtà locali grazie a un modello di gestione condivisa

 
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Dopo 10 anni di polemiche, lavori, mediazioni e dibattiti è stata aperta la nuova sede del centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa, in località San Lazzaro, nel quartiere La Badia. La nuova struttura vuole essere un esempio di integrazione tra comunità islamica e realtà locali grazie a un modello di gestione condivisa, che unisce luogo di culto e spazio di scambio interculturale per tutti coloro che vorranno cogliere quella che viene definita una vera "opportunità di crescita".

Alla cerimonia di apertura sono intervenuti l'Arcivescovo di Siena, Colle di Val d'Elsa e Montalcino, Antonio Buoncristiani; il Rabbino capo di Firenze e Siena Rav Joseph Levi; il Prefetto di Siena, Renato Saccone; il Questore Giancarlo Benedetti; i sindaci della Valdelsa (Giacomo Bassi per San Gimignano, Lucia Coccheri per Poggibonsi, Piero Pii per Casole d'Elsa); la parlamentare Susanna Cenni e l'assessore provinciale di Siena Tiziano Scarpelli. Numerosi anche i cittadini presenti, insieme ad alcune classi del liceo "Volta", dell'Istituto "Don Giovanni Bosco" e della scuola secondaria di primo grado "Arnolfo di Cambio".

Gli interventi

«Finalmente - ha commentato il presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia, Feras Jabareen - la comunità islamica di Colle di Val d'Elsa avrà un posto in cui pregare e svolgere attività culturali rivolte a tutta la città, con spazi più adeguati rispetto a quelli occupati fin dagli anni '90 in Piazza Bartolomeo Scala, nel pieno centro di Colle bassa. La nuova struttura sarà un ponte di dialogo con altre religioni e culture, uno spazio di fratellanza, pacificazione e condivisione. Il centro sarà aperto a visite, anche da parte delle scuole, e presto la struttura sarà arricchita da una copertura in cristallo, sinonimo della trasparenza che ha sempre contraddistinto questa vicenda e del nostro legame con la città di Colle di Val d'Elsa».

«Il centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa - ha aggiunto l'imam della comunità islamica di Firenze e presidente dell'Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, Izzeddin Elzir - sarà un luogo di dialogo, di cultura e di incontro non solo per la comunità islamica ma per tutta la città. Da parte nostra, ci sarà sempre la massima disponibilità verso tutti coloro che vorranno cogliere questa opportunità di crescita culturale e sociale, rendendo questo progetto un esempio e un modello di dialogo e di confronto interculturale a livello nazionale. Davanti alle paure - ha sottolineato il presidente dell'Ucoii - dobbiamo essere coraggiosi e abbattere i pregiudizi, quello di oggi è un sogno che si realizza».

«La vera sfida del centro culturale islamico - ha detto il sindaco di Colle di Val d'Elsa, Paolo Brogioni - inizia adesso, con la sua apertura, che darà finalmente il via a un progetto di intercultura e di integrazione che ha visto impegnate in questi anni la comunità islamica locale e l'amministrazione comunale. Questa vicenda è stata segnata da dibattiti, polemiche e da una forte esposizione mediatica, spesso strumentale e fuorviante rispetto al vero valore e ai veri obiettivi del progetto. Il Comune di Colle di Val d'Elsa ha sostenuto questo progetto fin dall'inizio, senza alcun impegno economico, riconoscendolo come un'opportunità di crescita sociale e culturale per la comunità colligiana, sempre più multietnica. Dal confronto con altre tradizioni e culture la nostra società può uscirne solo più forte e più matura». Il sindaco ha anche ringraziato i componenti del Comitato scientifico di garanzia per la loro disponibilità, ma anche tutti coloro che hanno risposto all'avviso pubblico promosso dal Comune e che saranno coinvolti nell'organizzazione delle attività. «Il centro culturale islamico sarà una grande opportunità per far crescere la comunità aprendosi a chi crede e a chi è scettico, in un percorso di conoscenza reciproca fatto di dialogo e confronto interreligioso e interculturale».

Il Comitato scientifico di garanzia - A proporre, gestire e coordinare le diverse iniziative, insieme alla comunità islamica colligiana, sarà il Comitato scientifico di garanzia presentato oggi alla presenza dei suoi otto componenti, nominati nei giorni scorsi in maniera paritetica, quattro ciascuno, dall'Associazione comunità dei musulmani di Siena e provincia e dal Comune di Colle di Val d'Elsa, nel rispetto del protocollo d'intesa siglato fra le due parti nel dicembre del 2004. Gli otto membri del Comitato scientifico di garanzia sono stati scelti fra persone con esperienze legate a tematiche di dialogo interreligioso e interculturale. I quattro componenti nominati dal Comune colligiano, in particolare, sono stati selezionati fra le quattordici candidature presentate in risposta all'avviso pubblico promosso dall'amministrazione comunale colligiana. Anche loro saranno coinvolti nell'organizzazione e nella promozione delle diverse attività che animeranno il nuovo centro culturale islamico, per arricchirne il valore e i contenuti.

I quattro membri nominati dal Comune colligiano sono Akeel Almarai, docente di lingua e letteratura araba presso l'Università per Stranieri di Siena; Fabio Berti, professore associato di sociologia presso l'Università degli Studi di Siena; Serenella Pallecchi, presidente dell'Arci provinciale di Siena e coordinatrice dell'Osservatorio provinciale contro le discriminazioni; Roberto Ruffino, Segretario generale dell'Associazione e della Fondazione Intercultura. Sono stati, invece, nominati dalla comunità islamica Mohamed Bamoshmoosh, medico nato in Etiopia e cittadino italiano, oggi presidente del Comitato interreligioso della Moschea di Firenze; Moh'd Abdel Qader, medico, presidente e imam del Centro islamico di Perugia; Feras Jabareen, fisioterapista, presidente della Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia e Muhamad Mourabi, rappresentante del centro culturale islamico di Poggibonsi ed economo del nuovo centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa. I componenti del Comitato hanno nominato presidente Serenella Pallecchi, che avrà funzioni di rappresentanza e di coordinamento dei lavori.

I compiti del Comitato - Come previsto dal protocollo d'intesa - atto unico nel suo genere in Italia per le parti coinvolte, ossia un ente rappresentante dello Stato italiano e un'associazione di religione non cattolica - il Comitato scientifico paritetico di garanzia avrà tra i suoi compiti essenziali quello di collaborare con l'organo esecutivo del centro per predisporre il programma annuale delle attività da svolgere all'interno del centro culturale; verificare l'attuazione del programma e relazionare periodicamente al Comune sulle attività del centro culturale; rappresentare il «punto di ascolto» di tutti i cittadini sulle diverse problematiche, presenti e future, che riguardano le tematiche multireligiose e multietniche; promuovere attività, iniziative e incontri tesi a favorire l'integrazione e il dialogo multiculturale e multireligioso a favore dell'intera comunità.

Qualche informazione sulla struttura. La nuova sede del centro culturale islamico è composta da una sala principale, con spazi per la preghiera riservati agli uomini e alle donne, nel rispetto della religione musulmana; una saletta polivalente per attività culturali e un locale accessorio a uso magazzino. La struttura dispone anche di un giardino interno comunicante con il parco pubblico di San Lazzaro.

Il terreno su cui è stata costruita la nuova sede del centro culturale islamico è stato concesso all'Associazione Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia, con sede in Colle di Val d'Elsa, nel 2003, con diritto di superficie per 99 anni dietro il pagamento di un canone annuo di affitto di circa 11mila euro. La struttura è stata costruita con risorse esclusive della comunità islamica colligiana, contando su un contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena di 300mila euro erogato nel 2004 e della Qatar Charity. Una targa, all'ingresso della sala di preghiera, riporta i nomi di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della struttura.

Dall'avvio dei lavori, nel novembre del 2006, a oggi la comunità islamica ha affrontato problemi economici, legati al reperimento delle risorse necessarie, ma anche tecnici e amministrativi, arrivando a sostituire il progettista e il direttore dei lavori. Il Comune di Colle di Val d'Elsa, come accade in qualsiasi cantiere, ha svolto durante tutto il percorso, un ruolo di controllo e di verifica che ha portato anche all'emissione di provvedimenti e relative sanzioni, con conseguenti slittamenti nei tempi di conclusione previsti.

Foto del centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa















Pubblicato il 25 ottobre 2013

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