BuyFood Toscana 2022: la manifestazione si terrà a Firenze invece che a Siena

I commenti dell'assessore al commercio e turismo senese e della deputata Susanna Cenni

 TOSCANA
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Torna BuyFood Toscana 2022 nei giorni 11 e 12 ottobre e le imprese interessate possono far domanda dal 9 al 29 maggio. La quarta edizione si terrà a Firenze confermando la modalità organizzativa degli incontri business to business tra 60 imprese, che presenteranno esclusivamente prodotti ottenuti in Toscana, e buyers internazionali e nazionali selezionati tra i mercati target di comprovato interesse.

L’evento è basato esclusivamente sul modello B2B, al fine di massimizzare l’efficacia degli incontri tra imprese e buyers, incontri che si svolgeranno in base ad appuntamenti calendarizzati sulla base della maggior preferenza espressa tra le parti in fase preventiva, su piattaforma digitale dedicata, per il cui uso verrà organizzato un seminario informativo riservato alle imprese ammesse, nei giorni precedenti il B2B. Sono ammessi esclusivamente prodotti agroalimentari, escluso vino, birre e alcolici, che siano riferibili ai seguenti sistemi di qualità certificati come DOP/IGP, Agriqualità, Biologici, o etichettati con il marchio Prodotto di Montagna o compresi nell’Elenco dee Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana - PAT.

Rappresentare la cultura alimentare della Toscana - ha detto la vicerpesidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - questo l’intento della Regione che promuove l’evento insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da Fondazione Sistema Toscana e PromoFirenze. Vogliamo, come sempre, realizzare un evento esclusivo per le imprese e le loro produzioni per favorire lo sviluppo di canali commerciali appropriati alle nostre tipicità e accompagnare le imprese verso un miglior posizionamento sui mercati nazionali ed esteri”.

Il BuyFood Toscana 2022 prevede l’organizzazione di eventi collaterali di comunicazione e approfondimenti per ampliare la conoscenza dei prodotti tipici e dei territori di origine oltre che dei suoi attori più rappresentativi, attività realizzate in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, e che si svolgeranno nel periodo del B2B.

Sul cambio di location è intervenuta l'assessore al turismo e commercio del Comune di Siena Stefania Fattorini, ritenendola “Una decisione che ci lascia molto perplessi e che lede tutta la comunità senese, che tanto si era impegnata nell’accogliere e realizzare un evento come Buyfood”.
Siena è storicamente la culla dei prodotti di eccellenza - prosegue Fattorini - e il Santa Maria della Scala è la cornice perfetta per accogliere eventi di livello che valorizzano le eccellenze del territorio, non solo senese, ma toscano. Le Terre di Siena sono ricche di op, igp, biologici, prodotti di montagna, agriqualità e prodotti agroalimentari tradizionali: incredibile che siano di fatto escluse da Buyfood”.

“Togliere questo evento alla nostra città è inspiegabile - spiega l’assessore - anche visto il grande successo delle ultime edizioni, successo riscosso anche grazie all’organizzazione cui ha contribuito il Comune di Siena e, in generale, tutta la comunità senese. La visione ‘Firenze centrica’ dell’assessore Saccardi è miope e rischia di penalizzare fortemente il resto dei territori, Siena per prima”.
“Come amministrazione comunale - conclude Stefania Fattorini - abbiamo sempre dato e sempre rinnovato la massima disponibilità e ci siamo messi a disposizione per organizzare eventi a Siena. Diventa difficile comprende perché la Regione non pensi a Siena per alcuna manifestazione su cibo e vino”.

In merito alla questione sono arrivate anche le dichirazioni della deputata Susanna Cenni: «Ho appreso questa mattina che questa bella manifestazione di fatto nata a Siena, tre anni fa, per volontà della Regione Toscana, questo autunno se ne andrà a Firenze: per Siena è una perdita importante. Ho visitato BuyFood in passato, ho potuto vedere ed apprezzare la ricchezza degli incontri tra produttori, consorzi e buyers».
«Del resto - aggiunge Cenni - come è noto io sono tra coloro che sono profondamente convinti delle grandi potenzialità che Siena ancora può avere, investendo di più sull’agroalimentare di qualità, mettendo meglio a sistema una ricchezza produttiva straordinaria, le competenze accademiche e scientifiche a partire dal Santa Chiara Lab, la presenza di fondazioni, associazioni, consorzi. Certo, bisogna crederci. Non conosco nel dettaglio le ragioni di questa decisione, ma spero soprattutto che le principali istituzioni locali si attivino per difendere e recuperare questa occasione, importante per i produttori, per i consorzi, per l’agricoltura senese e per la città tutta».

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Pubblicato il 11 maggio 2022

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