Confesercenti: ''Anticontagio, il paradosso del protocollo che costringe a spostarsi''

Ogni impresa che riapre deve compilarlo con smart card: per la gran parte significa spostarsi. Dura protesta di Confesercenti verso la Regione: “Va ripristinato l'invio tramite mail”

 PROVINCIA DI SIENA
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In un momento così critico per le imprese, tutto serve fuorché altri costi e burocrazia. Per questo motivo Confesercenti Siena critica duramente da giorni l’ordinanza n.48 con cui la Regione Toscana ha stabilito un nuovo iter per la trasmissione del protocollo anticontagio. Questo adempimento è previsto come obbligatorio per le imprese, da effettuare entro 30 giorni dalla ripresa dell'attività. Ma al contrario di quanto disposto fino al 3 maggio, non è più sufficiente per le aziende trasmettere i documenti via Posta elettronica certificata. Ciò che viene ora imposto è una procedura complessa e fuori portata per gran parte delle imprese interessate.

“La procedura infatti richiede necessariamente l'utilizzo di una smart card - spiega Leonardo Nannizzi Presidente di Confesercenti Siena - e per molte imprese ciò significa doversi recare fisicamente presso le Camere di commercio se non se ne è in possesso, e comunque presso gli intermediari in grado di svolgere la pratica. Non si capisce quindi il perché la Regione Toscana, così attenta alle misure preventive (ricordiamo l’ormai ritirata adozione del 1.80 mt di distanza) favorisca, con l’ordinanza n.48, una mobilitazione di persone assolutamente non necessaria e al contempo sottoponga le imprese ad ulteriori costi, tempi morti, stress. Tutto per un adempimento che potrebbe essere regolato in altro modo”.

Infatti, al pari di tutta la documentazione accessoria, il protocollo dovrebbe essere disponibile in azienda per eventuali controlli: “Se, per un motivo che ci sfugge, la Regione vuole archiviare integralmente la documentazione di tutte le imprese, almeno potrebbe prevedere che l’invio venga effettuato tramite mail, gratuita ed accessibile a tutti, consentendo così ad ogni imprenditore di inviarla dalla propria sede senza doversi spostare. Con la nuova procedura, ennesimo cambio di rotta sulle disposizioni che interessano le imprese, è facile immaginare il carico che si riverserà per l’invio del protocollo sugli intermediari, in quali non riusciranno ad evadere tutte le richieste nei 30 giorni richiesti, esponendo le aziende a sanzioni importanti”.

“E’ questa l’ora di mettersi nei panni delle imprese, già provate da una crisi spaventosa, adempimenti nuovi e spese da sostenere - osserva ancora il Presidente di Confesercenti Siena - la Regione deve immediatamente modificare l’ordinanza: non c’è tempo da perdere. Dovere degli apparati governativi, tra cui le regioni, è quello di sostenerle perché il detto che “di burocrazia si può morire” è quanto mai attuale”.

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Pubblicato il 9 maggio 2020

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