Covid, Giani: ''No vax appesantiscono terapie intensive e tamponi''

Il governatore toscano: ''Appesantiscono anche il sistema dei tamponi, favorevole all'introduzione dell'obbligo vaccinale''

 TOSCANA
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Dal 27 dicembre al 2 gennaio ben l'84% dei nuovi ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati. Un dato intorno al quale ha riflettuto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani durante una conferenza stampa in cui, insieme all'assessore alla sanità Bezzini e al direttore generale dell'assessorato alla sanità Federico Gelli, sono state elencate le strategie che verranno messe in campo dal governo regionale per fronteggiare questa nuova fase dell'epidemia in cui, a cavallo delle festività natalizie, è arrivato un aumento di casi che ha visto toccare il record proprio oggi 4 gennaio con quasi 19.000 positivi e 79.000 tamponi fatti.

Proprio riguardo al tema della gestione dei tamponi è previsto nei prossimi giorni un aumento di 25.000 unità tra molecolari e antigenici per il sistema pubblico a cui verranno aggiunti altri 25.000 tamponi che saranno somministrati direttamente dai medici, anche se la vera novità riguarda la gestione del sistema delle quarantene per cui in questi giorni oltre 50.000 persone hanno dovuto attendere a casa senza che sapessero come comportarsi. In tal senso, dai prossimi giorni sarà informatizzato totalmente il sistema della presa in carico dei positivi i quali riceveranno un messaggio che li guiderà nell'iter dell'isolamento così da poter, alla fine della quarantena, tornare ad uscire e ad utilizzare anche il green pass una volta ottenuta la negativizzazione. Il sistema, esposto da Federico Gelli, renderà possibile l'automazione senza che vi sia l'intervento fisico del Dipartimento di Prevenzione e terrà di conto una serie di fattori determinati come l'aver ricevuto o meno il vaccino oppure essere o meno sintomatici.

Per quanto riguarda invece i tamponi, oltre all'incremento già annunciato, a coloro a cui verrà prescritto un tampone rapido dal proprio medico verrà riservata una corsia preferenziale. L'altra novità per quanto riguarda i tamponi sono le sede delle associazioni di volontariato che verranno coinvolte per l'attività di testing.

L'altro capitolo chiave di questo cambio di fase della pandemia riguarda le ospedalizzazioni che per il 30%, come ha comunicato l'assessore alla sanità Bezzini, sono fatte di persone che sono in ospedale con il covid e non per il covid. Tutti coloro che, evidentemente, si sono recati in pronto soccorso per altri motivi ma sono stati trovati positivi, anche se a bassa carica virale. Su questo tema l'obiettivo sarà quello di implementare le strutture non ospedaliere.

"Meglio se, durante questi giorni di difficoltà - spiega Giani - limitiamo i contatti. Così daremo il buon esempio con l'indicazione come Regione di incentivare lo smart working per i nostri dipendenti". Sul tema del green pass invece Giani pensa che non si debba revocare ai vaccinati positivi: ''Si tratta di un periodo di piena emergenza e ci sono persone che, una volta negativizzate, devono aspettare anche dieci giorni per tornare ad uscire. Chiederò al governo di meditare su questa misura. Sono persone che hanno dimostrato responsabilità vaccinandosi, persone negative già da prima di Natale ancora non hanno ottenuto la riattivazione del green pass e questo accresce il senso di disorientamento".

Stefano Calvani

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Pubblicato il 4 gennaio 2022

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