Da Battipaglia alla Val d'Elsa e in Bulgaria, ma sempre dalla parte delle donne
Comincia da qui il viaggio di una piccola donna verso la Valdelsa che sarebbe diventata a tutti gli effetti la sua nuova casa. Elda Lettieri, oggi poggibonsese d'adozione, racconta la sua storia con gli occhi lucidi al ricordo di quegli anni difficili che l'hanno plasmata trasformando quella bambina in una donna forte e tenace con il desiderio di cambiare il corso della sua vita a costo di grandi sacrifici
"Quel 17 gennaio 1957 è ancora impresso nella mia mente: salimmo su un carro trainato da buoi con le nostre valigie di cartone per raggiungere la strada principale dove il pullman per Battipaglia ci attendeva".
Comincia da qui il viaggio di una piccola donna verso la Valdelsa che sarebbe diventata a tutti gli effetti la sua nuova casa. Elda Lettieri, oggi poggibonsese d'adozione, racconta la sua storia con gli occhi lucidi al ricordo di quegli anni difficili che l'hanno plasmata trasformando quella bambina in una donna forte e tenace con il desiderio di cambiare il corso della sua vita a costo di grandi sacrifici.
Dopo quel piccolo fotogramma di una bambina su un carro trainato dai buoi raccontaci chi è Elda Lettieri oggi.
«Da quel giorno ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, e questi anni mi hanno vista crescere in tutti i sensi, prima di tutto laureandomi grazie al contributo di mio marito che pur lavorando ha fatto da madre e da padre a nostra figlia permettendomi di portare avanti gli studi e di arrivare alla laurea a 45 anni con una soddisfazione proporzionale ai grandi sacrifici affrontati.
Subito dopo è iniziato un nuovo percorso professionale che mi ha vista in tanti e tali ruoli che non sarà facile raccontare. L'esperienza più importante è quella che mi ha portata a Sofia in Bulgaria circa dieci anni fa dove con alcuni amici, forte di tante esperienze nel campo della formazione, decisi di vivere un'avventura ambiziosa creando una società di consulenza, la Polymetis, con l'intento di trasferire conoscenze ed esperienze ad un popolo appena entrato in Europa.
Sempre in quegli anni ho fondato e diretto come Presidente fino al 2014 “SELENA” Associazione di donne imprenditrici bulgare, una Ong che si proponeva l’apertura di scenari europei e internazionali in Bulgaria. Con questa associazione ho avuto grandi soddisfazioni, per la prima volta in questa parte del mondo ho organizzato 3 forum internazionali sull’imprenditoria femminile, al secondo di questi ha aperto i lavori la Presidente del Parlamento bulgaro e l'Ambasciatore italiano. In tutte e tre le edizioni ho messo a confronto professioniste di oltre 10 paesi europei su tematiche che riguardavano principalmente l’universo femminile .
Con Polymetis e Selena abbiamo vinto alcuni progetti europei che ci hanno permesso di realizzare obiettivi concreti per il popolo bulgaro, fra l’altro abbiamo creato la nuova figura professionale “Case Manager”, una professionalità nuova per la Bulgaria poi riconosciuta ufficialmente».
Quali sono state le esperienze professionali precedenti che ti hanno permesso di cimentarti in progetti tanto impegnativi?
«Sono stata responsabile dell'Ufficio Stampa del Centro Formazione Nuove Tecnologie di Poggibonsi, del Comune di Buonconvento e di altri organismi locali. Per circa 15 anni ho lavorato al Consorzio Poggibonsi Produce, un “posto sicuro” lasciato per vivere l’esaltante avventura come redattrice al “Corriere di Siena”. Nel 1990, in parallelo con l’esperienza giornalistica, costituii con una socia l’Executive Planning, una società specializzata in strategie di comunicazione e formazione professionale lasciata nel gennaio del 2001 per dedicarmi alla libera professione, per “correre” da sola alla ricerca di nuovi stimoli e soddisfazioni.
Fu una decisione molto sofferta, non fu facile né indolore rinunciare ad una “creatura” che avevo creato e a cui avevo dedicato 11 anni della mia vita, e per l’ennesima volta rinunciare ad una sicurezza economica consolidata per ricominciare di nuovo da capo. Qualcuno mi definì incosciente, altri ammirarono il mio coraggio.
Contemporaneamente ho investito parte delle mie energie in campo sociale, come Socio fondatore e Presidente dell'Associazione Auriga nata per la promozione della Valdelsa ma anche per creare opportunità di lavoro ai neo laureati che avessero discusso una tesi su questo territorio. Ai vincitori del concorso abbiamo offerto stage presso importanti aziende valdelsane, corsi d'inglese presso l'Università per Stranieri di Siena oltre alla Pubblicazione della Tesi. Qualcuno di loro, grazie a questa opportunità, ha ottenuto poi un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. Sulle orme di Auriga Valdelsa è poi nata Auriga Cilento con obiettivi altrettanto importanti a cui stiamo ancora lavorando, dopo aver centrato il primo obiettivo: aver restituito alla cittadinanza, dopo un accurato restauro, una bellissima chiesa chiusa da trent'anni».
Un percorso molto ricco ma quali esperienze ti hanno dato maggiore soddisfazione.
«I 10 anni in Bulgaria mi hanno dato una apertura mentale internazionale e permesso di allacciare importanti relazioni in ambito europeo, ci sono state missioni e tanti inviti come relatrice in eventi internazionali, in Italia, Spagna, Germania, Serbia, Ungheria ecc.. e ancora sono aperti numerosi contatti personali significativi con colleghi di altri Paesi. Se non avessi avuto tanta paura di volare avrei girato il mondo per le tante opportunità che mi si sono presentate.
Dal 2014 sono Presidente di “SELENA ITALY" Associazione di promozione per l’Imprenditoria Femminile. Con il primo progetto europeo vinto nel 2017 ho portato in Valdelsa colleghi di 8 Paesi (Turchia, Grecia, Spagna, Germania, Cipro, Bulgaria, Svezia, Italia) che si sono letteralmente innamorati di San Gimignano dove sono stati ricevuti nella sala del Consiglio Comunale dall’assessore Carolina Taddei, e naturalmente di Siena dove siamo stati accolti dall' Assessore Tiziana Tarquini. Lo stesso entusiasmo si era registrato con una delegazione di Imprenditrici bulgare in visita in Valdelsa per allacciare relazioni economiche con colleghe locali, e ricevute dal Sindaco Giacomo Bassi.
Per ogni traguardo raggiunto ci sono stati tanti ostacoli e sacrifici da affrontare ma quanta soddisfazione ogni volta che riuscivo a salire un gradino di quella lunga scala. Fino ad oggi i miei migliori alleati sono stati la costanza, l’orgoglio, la determinazione insieme alla voglia di scrollarmi di dosso abiti che non mi appartenevano».
A questo punto della tua vita pensi di essere arrivata dove quella bambina tanti anni fa poteva solo sognare di arrivare ?
«Eduardo de Filippo diceva che nella vita gli esami non finiscono mai. E' una verità che da giovani è difficile comprendere, ma proprio ai giovani vorrei far giungere il messaggio che proprio quando la strada è tortuosa è importante mettere in campo tutte le energie a disposizione per raggiungere la meta. Ai meno giovani direi quello che è diventato il mio mantra: non è mai troppo tardi per mettersi in gioco».
Antonella Lomonaco
Pubblicato il 24 gennaio 2018