Definiti i contenuti del protocollo di intesa sulla distilleria Deta tra Regione, Comuni, Osservatorio polifunzionale del Chianti e azienda

I sindaci: "Un atto ulteriore e più forte che scommette sulla qualità territoriale e sullo sviluppo sostenibile di tutta l'area industriale"

 BARBERINO TAVARNELLE
  • Condividi questo articolo:
  • j

Tra gli obiettivi del documento condiviso l’attivazione di un sistema di monitoraggio costante, la realizzazione di progetti sperimentali per il riutilizzo dell'energia prodotta dall'azienda a favore della comunità con il teleriscaldamento, lo sviluppo tecnologico e il miglioramento delle prestazioni ambientali, la partecipazione dei cittadini residenti al processo produttivo della Deta.

Uno strumento efficace per lo sviluppo sostenibile e per il miglioramento della qualità ambientale dell'area industriale, dalla connotazione produttiva, commerciale e residenziale, in cui opera la distilleria Deta. Sono stati definiti i contenuti del protocollo d'intesa, condiviso dalla Regione Toscana, dai Comuni di Barberino Tavarnelle, Certaldo, Poggibonsi, San Gimignano, dall'Osservatorio polifunzionale del Chianti e dall'azienda Deta, per la qualità territoriale, l'incremento delle prestazioni ambientali nelle aree produttive e per lo sviluppo della distilleria.

L'obiettivo del documento è quello di creare un elemento di raccordo tra le parti, ciascuna nell'ambito delle proprie capacità e competenze istituzionali, per lo scambio di informazioni e l'attivazione di procedure condivise. Diversificato e trasversale l'impegno assunto dalle parti coinvolte nell'accordo per il raggiungimento delle finalità, volto alla crescita sostenibile dell'economia locale.

“Un atto ulteriore e più forte e che tiene conto di una realtà complessa e articolata - dichiarano i promotori del Protocollo di intesa - tra le finalità che si pone l’accordo emergono la predisposizione di un sistema di monitoraggio promosso dagli enti pubblici insieme alla Regione Toscana di inquinanti atmosferici dell'intera area e delle emissioni odorigene del ciclo produttivo dell'azienda, la realizzazione di progetti sperimentali che permettano il riutilizzo dell'energia prodotta dall'azienda a favore della comunità, l'individuazione di forme di partecipazione dei cittadini residenti nella zona rispetto al processo produttivo della Deta, il miglioramento ambientale sociale e paesaggistico dell'azienda, lo sviluppo tecnologico ed impiantistico rispetto al ciclo produttivo, l'attivazione di specifici accordi tra l'azienda e soggetti locali nel settore enologico tra cui consorzi e aziende agricole del territorio”.

Il protocollo di intesa: gli impegni di ciascun soggetto

Nello specifico la Regione Toscana si impegnerà, in un percorso di collaborazione con i comuni firmatari a sostenere le iniziative di promozione della sostenibilità ambientale e favorire l'innovazione produttiva dell'azienda in un'ottica di economia circolare. Due gli strumenti messi in campo dalla Regione, da un lato l'agenzia per la protezione ambientale della Toscana, ARPAT, dall'altro Invest in Tuscany, l'ufficio che opera per attrarre gli investimenti stranieri sul territorio, ascoltare le esigenze degli investitori, coordinare i percorsi amministrativi e creare contatti con partner locali offrendo un servizio di aftercare, un'attività continuativa con le multinazionali che si sono già insediate in Toscana per mantenere gli investimenti esistenti. Con il primo organo l'ente regionale si attiverà per il monitoraggio degli inquinanti atmosferici nell'area, con il secondo metterà in atto politiche che favoriscano la filiera attraverso progetti di ricerca e sviluppo per eventuali applicazioni su prodotti in ambito agroalimentare.

Per quanto riguarda l'attività dei Comuni firmatari sarà sviluppata un'azione condotta in rete volta a promuovere la sostenibilità ambientale per il monitoraggio degli inquinanti atmosferici e a sostenere iniziative formative ed educative sull'economia circolare e la transizione ecologica. "Il nostro lavoro - dichiarano i sindaci David Baroncelli, Andrea Marrucci, Giacomo Cucini, David Bussagli - sarà incentrato sulla trasparenza e la condivisione delle procedure e la partecipazione della cittadinanza anche attraverso occasionali open day che l'azienda organizzerà per consentire alla comunità locale di visitare in sicurezza il sito e il ciclo produttivo, inoltre ci impegniamo ad illustrare periodicamente i dati ambientali e gli esiti dei monitoraggi da parte di ARPAT".

Il Comune di Barberino Tavarnelle in particolare metterà a disposizione alcune aree pubbliche in località Zambra e nella frazione di Vico d'Elsa per realizzare una serie di opere compensative mediante la forestazione urbana e piantumerà nuovi alberi allo scopo di migliorare la qualità dell'aria. "Uno strumento innovativo che abbiamo inserito tra i contenuti principali del protocollo è il coinvolgimento diretto dell'Osservatorio Polifunzionale del Chianti - aggiunge l’assessore all’Ambiente Serena Fedi - una struttura scientifica internazionale dedicata alla ricerca, alla didattica e alla divulgazione nell'incontro tra cultura scientifica e umanistica che collaborerà nell'attività di monitoraggio olfattivo delle emissioni odorigene dell'azienda, sulla base delle segnalazioni depositate, attraverso una specifica applicazione informatizzata che gestirà i dati analizzati dai tecnici di ARPAT e messi a disposizione dall'amministrazione comunale. Ci occuperemo inoltre di collaborare con l'azienda ai fini della progettazione di iniziative sperimentali che siano orientate a mettere in circolo l'energia generata dal ciclo produttivo dell'azienda a favore della comunità nel genere del teleriscaldamento".

Un ruolo centrale assunto nell'ambito del protocollo di intesa è quello dell'azienda Deta che non si limita a rispondere positivamente a tutte le proposte di carattere ambientale e legate al ciclo produttivo avanzate dai Comuni e dall'ente regionale ma si impegnerà a concentrare la produzione annuale nei mesi da settembre al maggio successivo escludendo i mesi di giugno, luglio e agosto e manterrà una portata dei fumi al camino non superiore a 45000 Nmc/h fino al completamento delle verifiche Sul modello diffusionale sulle emissioni. I contenuti e le finalità del documento sono stati illustrati attraverso un incontro on-line aperto alla cittadinanza.

Potrebbe interessarti anche: Stazione radio base a Staggia, l'Amministrazione rassicura i cittadini

Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie

Pubblicato il 27 febbraio 2021

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su