Derby a bocce tra sindaci, San Gimignano e Gambassi Terme pareggiano e rinsaldano amicizia e sport

Sindaci si sfidano a bocce in un derby amichevole per rinsaldare legami e intenti tra amministrazioni comunali per la valorizzazione di sport e welfare. La sfida è avvenuta nei giorni scorsi tra il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e il sindaco di Gambassi Terme Paolo Campinoti. L’occasione è stata l’inaugurazione del bocciodromo di Varna, nel comune fiorentino, realizzato con l’ausilio e la competenza dei gestori del bocciodromo di Pancole, nel comune senese. Proprio nei due “pallai” si è svolta la sfida a “striscio” terminata, per la cronaca, in parità

 
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Sindaci si sfidano a bocce in un derby amichevole per rinsaldare legami e intenti tra amministrazioni comunali per la valorizzazione di sport e welfare. La sfida è avvenuta nei giorni scorsi tra il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e il sindaco di Gambassi Terme Paolo Campinoti. L’occasione è stata l’inaugurazione del bocciodromo di Varna, nel comune fiorentino, realizzato con l’ausilio e la competenza dei gestori del bocciodromo di Pancole, nel comune senese. Proprio nei due “pallai” si è svolta la sfida a “striscio” terminata, per la cronaca, in parità tra San Gimignano e Gambassi Terme. Il sindaco Bassi si è infatti aggiudicato la prima partita “in casa” a Pancole per 6 a 2, mentre la seconda a Varna è stata vinta 6 a 5 dal sindaco Campinoti.

Lo striscio è la più tradizionale fra le specialità toscane. Nella prima metà del secolo scorso, ogni paese toscano aveva il suo piccolo campo di bocce, ognuno governato da regole e modalità di gioco proprie, tutti accomunati, però, dalle stesse caratteristiche: campi di gioco a fondo “baulato”, ossia “con le sponde rialzate in modo che la boccia oscillasse da un lato all’altro”, e tutti realizzati in terra battuta con la buca a fondo campo e un chiodo al posto del pallino e bocce di legno, generalmente di sorbo, lasciato stagionare almeno un anno sotto l’acqua corrente prima di essere lavorato da abili falegnami che, tornendolo, ottenevano sfere perfette. Tipico della società agricola toscana, lo “striscio” è una specialità unica che la FIB toscana ha voluto salvaguardare dall’oblio promuovendone la conoscenza e veicolando un passato fatto di identità, valori e legami che può esserci utile alla comprensione del nostro futuro, non solo sportivo.

Pubblicato il 6 ottobre 2016

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