Economia, ricerca Irpet: Val d'Elsa fortemente legata alla manifattura e all'internazionalizzazione

«Oggi abbiamo in maniera inconfutabile analizzato la fotografia dei numeri e le statistiche economiche dei nostri territori – ha detto il Presidente della sezione Valdelsa di Confindustria Toscana Sud Carlo Locatelli - Possiamo garantire il futuro solo se accanto ai nostri sforzi ed azioni si sommano quelli degli amministratori locali in particolare su: progettazione urbanistica d’area che coinvolga il territorio a partire dai sei Comuni coinvolti fin dall'inizio in questo confronto con gli imprenditori e su infrastrutture materiali ed immateriali»

 
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Giovedì scorso all’Accabì di Poggibonsi è stata presentata la ricerca condotta da Irpet “L’industria manifatturiera della Valdelsa: apertura internazionale e ricadute sull’economia locale”. Lo studio, presentato da Tommaso Ferraresi e Natalia Faraoni, fotografa la situazione del territorio valdelsano con l’obiettivo di non illustrare soltanto i numeri ma di fornire un’analisi economica trasversale. L’iniziativa, alla quale hanno partecipato i sindaci, è stata organizzata insieme a Confindustria Toscana sud, Assoservizi e Camera di Commercio Arezzo Siena, sono intervenuti il direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti, l'assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, il presidente Gruppo Imprenditori della Valdelsa Carlo Locatelli, i sindaci di Poggibonsi, David Bussagli, San Gimignano, Giacomo Bassi, Colle di Val d'Elsa, Paolo Canocchi e Casole d'Elsa Piero Pii.

L’area oggetto di studio è costituita da due SLL (Sistemi Locali del Lavoro), luoghi attorno ai quali, a prescindere dai confini amministrativi, la popolazione esercita la maggior parte delle relazioni sociali ed economiche: quello di Poggibonsi (Poggibonsi, Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa e Radicondoli) e quello di Castelfiorentino (Castelfiorentino, Gambassi Terme, Certaldo e Montaione). In totale sono 11 comuni (12 se si considera Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, da poco riuniti) e contano circa 120mila abitanti.

Le considerazioni introduttive. La Val d’Elsa senese e quella fiorentina sono tra loro interdipendenti ma diverse. La prima è più giovane dal punto di vista socio-demografico, in crescita e connessa ai poli di Siena e Firenze. La seconda è invece meno dinamica, a causa di una popolazione più anziana, e più dipendente dalla Val d’Elsa senese, dal comprensorio di Empoli e dalla città di Firenze. Il territorio valdelsano ha una forte vocazione manifatturiera (la manifattura è il settore più esposto sui mercati internazionali, è il più propenso a innovare e permette un’occupazione ben retribuita). La crisi economica ha colpito come in tutta la Toscana, soprattutto nella prima fase. Dal 2015 si osserva invece una ripresa, trainata da export e turismo.

 

Le conclusioni. Tra i tanti ambiti la camperistica rimane una costala notevolissima tale da attirare eccellenze europee, insieme alla metalmeccanica a 360 gradi dalla lavorazione del metallo alla produzione di macchinari. La diminuzione degli addetti all’industria e la crisi economica recente hanno caratterizzato la ristrutturazione produttiva degli ultimi anni. Imprese più piccole e deboli non hanno retto l’urto. Sono rimaste in piedi ed in alcuni casi cresciute le aziende fortemente collegate ai mercati internazionali, che hanno strutturato la loro organizzazione trovando elastici compromessi tra la capacità della filiera locale di fornire elevati standard qualitativi ed al contempo garantire il rispetto dei tempi sempre più stretti di consegna. Un altro punto di forza in questa sfida è stata la capacità di fornire know-how e manodopera specializzata alle imprese internazionalizzate. Al fianco di un ritratto con note positive frutto di visione strategica ed impegno massimo degli imprenditori valdelsani, la ricerca mette in luce la necessità di risposte ed obiettivi concreti da realizzare da parte del mondo delle istituzioni.

«Oggi abbiamo in maniera inconfutabile analizzato la fotografia dei numeri e le statistiche economiche dei nostri territori – ha detto il Presidente della sezione Valdelsa di Confindustria Toscana Sud Carlo Locatelli - Possiamo garantire il futuro solo se accanto ai nostri sforzi ed azioni si sommano quelli degli amministratori locali in particolare su: progettazione urbanistica d’area che coinvolga il territorio a partire dai sei Comuni coinvolti fin dall’inizio in questo confronto con gli imprenditori e su infrastrutture materiali ed immateriali. Alla Regione chiediamo di occuparsi seriamente di un tema emerso prepotente negli ultimi mesi a e che ci vedrà certamente coinvolti è quello della messa in sicurezza idraulica del territorio. Abbiamo bisogno di finanziamenti per gli interventi necessari e al tempo stesso che le amministrazioni locali – alcune delle quali proprio in queste settimane si sono mosse nei confronti delle istituzioni preposte – adeguino prontamente gli strumenti urbanistici per permettere gli stessi interventi. Ribadisco inoltre all’Assessore Ciuoffo la necessità che Regione guidi lo sviluppo della zona, accompagnando l’iniziativa privata senza penalizzarla ma, anzi, cercando un dialogo continuo con le imprese ora più di sempre necessario».

Pubblicato il 31 marzo 2019

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