Evasione fiscale, beccato produttore e commerciante di vino valdelsano

Grazie all'accurata analisi della documentazione acquisita al controllo dai finanzieri è emersa l'errata rilevazione ai fini contabili di contributi comunitari percepiti dal soggetto, per interventi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti dell’impresa. Inoltre, i militari operanti hanno potuto riscontrare l'omessa fatturazione in vendita di partite di vino sia sfuso che imbottigliato, con conseguente cospicuo introito di ricavi in nero

 VAL D'ELSA
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250mila euro di base imponibile non assoggettata a tassazione, costituita da ricavi non dichiarati e costi indeducibili: ecco cosa hanno scoperto gli investigatori della Guardia di Finanza di Siena nell’ambito di una verifica fiscale eseguita nei confronti di un produttore e commerciante di vino della Valdelsa.

E’ stata la minuziosa attività d’indagine condotta dai militari, con l’aiuto delle risultanze emerse dal ricorso alle banche dati in uso al Corpo, che ha consentito di selezionare l’”infedele” impresa vitivinicola.

Nello specifico, grazie all’accurata analisi della documentazione acquisita al controllo dai finanzieri è emersa l’errata rilevazione ai fini contabili di contributi comunitari percepiti dal soggetto, per interventi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti dell’impresa, che gli ha consentito di sottrarre a tassazione una rilevante sopravvenienza attiva. Inoltre, i militari operanti, a seguito della minuziosa ricostruzione del magazzino dell’impresa per determinare l’esatta giacenza dei prodotti in azienda, hanno potuto riscontrare l’omessa fatturazione in vendita di partite di vino sia sfuso che imbottigliato, con conseguente cospicuo introito di ricavi in nero.  

Le Fiamme Gialle senesi hanno così potuto recuperare a tassazione ricavi non dichiarati per circa 250mila euro, oltre a quasi 15mila euro di IVA e ad oltre 10mila euro di IRAP.

Pubblicato il 4 settembre 2019

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