Fiume Merse, associazioni ambientaliste sul piede di guerra per la difesa del territorio

«La Regione Toscana si appresta, tramite il braccio operativo del Consorzio di Bonifica n.6, ad infliggere un nuovo duro colpo alla natura e alla biodiversità nel territorio senese. Ancora una volta i soldi pubblici pagati dai contribuenti verranno utilizzati per creare scempi invece che per riparare danni, peraltro stavolta inconsistenti. Ancora una volta l'operato del Consorzio di Bonifica sarà la testimonianza di inefficacia, scarsa conoscenza scientifica e pressapochismo. Dopo l'alluvione che ha colpito tutta la Toscana (nonostante, o forse proprio a causa dell'operato dei Consorzi) si agisce in modo emergenziale attingendo ulteriore denaro pubblico per effettuare una falsa messa in sicurezza del territorio»

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Associazione ambientaliste in difesa del fiume Merse. Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa congiunto di WWF Siena, Legambiente Siena, CAI Siena, Associazione Mosca Club, Italia Nostra Siena, Fridays for future Siena, Coordinamento Merse, GAS Il Melograno, Gruppo d'Intervento Giuridico onlus; Associazione Ampugnano per la Salvaguardia del Territorio, Comitato per la Salvaguardia della Montagnola Senese e Comitato Amici del Crevole per denunciare i tagli alla vegetazione a cura del Consorzio di Bonifica, a loro dire dannosi e pericolosi per la salvaguardia del territorio.

«La Regione Toscana si appresta, tramite il braccio operativo del Consorzio di Bonifica n.6, ad infliggere un nuovo duro colpo alla natura e alla biodiversità nel territorio senese. Ancora una volta i soldi pubblici pagati dai contribuenti verranno utilizzati per creare scempi invece che per riparare danni, peraltro stavolta inconsistenti. Ancora una volta l'operato del Consorzio di Bonifica sarà la testimonianza di inefficacia, scarsa conoscenza scientifica e pressapochismo. Dopo l'alluvione che ha colpito tutta la Toscana (nonostante, o forse proprio a causa dell'operato dei Consorzi) si agisce in modo emergenziale attingendo ulteriore denaro pubblico per effettuare una falsa messa in sicurezza del territorio.

Ma di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando ad esempio del fiume Merse che (udite udite!!) ha tracimato invadendo un campo sportivo ed un centro cinofilo realizzati entrambi in area di normale esondazione. Stiamo parlando di persone che, nonostante un allerta meteo regionale, se ne sono rimaste a dormire sul terreno del campo sportivo e che poi sono state soccorse con l'utilizzo di un elicottero sebbene la piena sia durata poche ore per poi tornare alla normalità. Stiamo parlando di un fiume tra i più belli del centro Italia che, con la scusa di questo normale evento, si vuole deturpare e dragare o, come dice il governatore Rossi, "ripulire dalla boscaglia selvaggia e dalla troppa ghiaia", quando gli scienziati, e non solo gli ambientalisti, dicono che questo è di fatto inutile e dannoso. Stiamo parlando di un governo regionale che si sciacqua la bocca parlando di sostenibilità, futuro, economia verde, ma riesce solo a ripetere le stesse azioni di sempre e a portare il territorio alla rovina. La Toscana per inciso è la terza regione in Italia per distruzione di suolo e di territorio lungo i corsi d'acqua.

Insomma di cosa stiamo parlando? Greta urla al pianeta "Ci state rubando il futuro". Noi aggiungiamo "Ci state rubando anche il presente!". Basta politiche scellerate di rapina del territorio. Arpat, Ministeri, Unione Europea dicono che state sbagliando. Non vogliamo più interventi di presunta emergenza, tesi solo a mascherare e permettere lavori distruttivi che altrimenti sarebbero fuorilegge, e che, sarà un caso, portano vagonate di soldi nelle tasche di ditte private. Il denaro pubblico viene utilizzato esclusivamente per tagliare alberi (un ricco bottino per le ditte del cippato e delle biomasse) ed imbrigliare i fiumi. Perché, ad oltre 4 anni da una vera alluvione che colpì la provincia di Siena, non sono stati ripristinati o consolidati i ponti che risultano ancora manufatti provvisori? Perché non si è operato creando delle casse di espansione naturali dove i fiumi possano sfogarsi a monte dei paesi? Perché non si agisce sulle vere cause del dissesto, ovvero l'erosione spesso causata da metodi agricoli inadeguati?

I dati recenti della stessa Arpat parlano chiaramente di un peggioramento della qualità delle acque di fiumi e torrenti del senese, tutto il contrario perciò di quello che chiede la direttiva europea Acque. A questo va aggiunto che si avranno degli interventi in aree Natura 2000, dove vi deve essere la massima attenzione e protezione per le numerose specie e ambienti, che la stessa direttiva Habitat chiede di tutelare per salvaguardare la biodiversità.
Risulta incomprensibile questo continuo ed insulso utilizzo di denaro dei contribuenti. A chi giova se non alle aziende delle biomasse e del movimento terra? Se i Consorzi dovranno continuare ad esistere dovranno cambiare radicalmente metodo di gestione e pianificazione.

Sappiate che difenderemo i fiumi fino in fondo e che il territorio è un bene collettivo da lasciare alle generazioni future».

Pubblicato il 15 dicembre 2019

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