Francesco Costantino Marmocchi, breve storia di uno dei personaggi più importanti di Poggibonsi

Il 27 agosto del 1805 nasceva a Poggibonsi Francesco Costantino Marmocchi. Proprio lui, il signore della via, della scuola media, del Laboratorio di Paleontologia. Era esperto di scienze naturali, tanto che, ancor prima di Darwin, trattò l'origine delle specie organizzate con brillanti e sorprendenti intuizioni

 
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Il 27 agosto del 1805 nasceva a Poggibonsi Francesco Costantino Marmocchi. Proprio lui, il signore della via, della scuola media, del Laboratorio di Paleontologia. Era esperto di scienze naturali, tanto che, ancor prima di Darwin, trattò l'origine delle specie organizzate con brillanti e sorprendenti intuizioni.

L'ampore per la scienza. Fin da piccolo, come riportato da Mauro Minghi in Poggibonsi - I personaggi storici, mostrava interesse per animali, piante e fenomeni naturali. Nel 1825 si trasferì a Siena con la famiglia per conseguire gli studi alle scuole superiori e all'Università. Dopo quattro anni pubblicò la prima delle sue opere "Il regno animale descritto secondo le osservazioni de' più celebri naturalisti", anche se il testo che lo rese famoso fu "Prodromo di storia naturale generale e comparata" del 1844.
Fu uno dei pionieri della paleontolologia (da cui il Laboratorio poggibonsese), ma non manca di interessarsi anche di economia, diritto pubblico e privato, commercio, geografia, etnologia e finanza. Fondò e collaborò con l'Inflessibile, il Sabatino, il Popolano, L'Alba, La Rivista di Firenze, celebri giornali risorgimentali.

L'amore per la patria e l'unità d'Italia. Fu attivo seguace di Mazzini, mostrando un attivo e partecipato interesse politico. A causa delle sue idee, considerate da alcuni "sovversive" fu infatti arrestato e rinchiuso prima a Firenze e poi a Volterra. Successivamente, nonostante il ritiro a S. Lucchese con il padre, l'imperversare della polizia lo costrinse a spostarsi spesso nella penisola: a Roma, di nuovo a Firenze, poi il Lombardia con Mazzini ed altri. Fu rinchiuso nel carcere di San Gimignano accusato di aver scritto "viva la libertà di azione e di pensiero", ma una volta libero venne addirittura eletto come segretario del Ministro degli Interni.

Gli avvenimenti successivi. Il ripristino del Granducato, il suo spiccato senso di libertà e il non voler scendere a scomodi compromessi costrinsero Francesco Costantino nuovamente all'esilio. Perugia, Roma, Torino, Genova furono le città che lo accolsero e lo ospitarono lontano dalla sua Poggibonsi. Purtroppo, proprio nel capoluogo ligure l'epatite lo colse di sorpresa e il 9 settembre del 1858 morì.

Pubblicato il 28 luglio 2015

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