Geotermia a Casole d'Elsa, archiviata l'accusa al sindaco Pii per abuso d'ufficio

Il 6 giugno 2011 la Giunta Regionale della Toscana ha concesso alla Magma Energy Italia Srl il permesso di effettuare ricerca di risorse geotermiche in alcuni comuni della Val d'Elsa e, tra questi, anche nel comune di Casole d'Elsa. La società avrebbe dovuto occuparsi di realizzare una prospezione mineraria attraverso la tecnologia detta "sismica a riflessione" che consente di ricostruire le caratteristiche del sottosuolo in esame attraverso l'invio e il successivo ritorno di onde elastiche

 
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Archiviata l'accusa di abuso d'ufficio effettuata dalla società Magma Energy Italia srl. Lo dice la sentenza datata 13 luglio 2017, in cui viene spiegata la vicenda e l'insostenibilità della denuncia.

Cos'era successo

Il 6 giugno 2011 la Giunta Regionale della Toscana ha concesso alla Magma Energy Italia Srl il permesso di effettuare ricerca di risorse geotermiche in alcuni comuni della Val d'Elsa e, tra questi, anche nel comune di Casole d'Elsa. La società avrebbe dovuto occuparsi di realizzare una prospezione mineraria attraverso la tecnologia detta "sismica a riflessione" che consente di ricostruire le caratteristiche del sottosuolo in esame attraverso l'invio e il successivo ritorno di onde elastiche. L'indagine geognostica è stata appaltata alla società polacca S. A Geofyzica Torum, che, nonostante il rifiuto del sindaco alla richiesta di autorizzazione in deroga di emissioni sonore per non compromettere la vocazione turistica del territorio, ha comunque intrapreso la propria attività, restando tuttavia entro i limiti previsti dalla suddetta normativa sulle emissioni sonore.

Il 29 luglio di un anno fa, il primo cittadino di Casole ha emesso un provvedimento urgente con il quale chiede alla Magma Energy "la sospensione immediata dell'attività legata alla procedura di ricerca geotermica su tutto il territorio comunale", adducendo la motivazione che il ripetuto passaggio di mezzi e persone in area ad altissimo pericolo d'incendio durante la stagione estiva sarebbe stato troppo rischioso.

La situazione di stallo si è protratta fino ad agosto 2016 quando, all'ennesima richiesta della società (coadiuvata oltretutto dall'impegno di affiancare alle proprie squadre un mezzo antincendio), il sindaco ha di nuovo risposto no. Ne avevamo parlato anche in un vecchio articolo. L'azione politica di Pii ha avuto un forte riscontro positivo sull'opinione pubblica. In molti infatti si erano visti invadere, letteralmente, le proprie proprietà dai tecnici della Geofyzica, senza capirne né ragione né intenti. La Magma Energy Italia Srl ha denunciato allora il sindaco di Casole d'Elsa per il reato di abuso d'ufficio, sostenendo che l'ordinanza sia determinata da una posizione politica personale di Pii, notoriamente contrario allo sfruttamento dell'energia geotermica.

La sentenza

Il giudizio dell'accusa è stato giudicato infondato anche grazie alle sommarie informazioni fornite da Luciano Paggetti, responsabile della Sala Operativa Anticendi Boschivi della Regione Toscana, come testimone del fatto che l'utilizzo di mezzo meccanici è spesso causa dell'insorgenza di roghi. «Difetta, infine, - si legge nel testo della sentenza - radicalmente il dolo intenzionale posto che la finalità di tutelare il territorio dalle implicazioni  dannose della ricerca e dello sfruttamento  geotermico  - nei limiti delle competenze  comunali  e sindacali  naturalmente - non  può essere inteso come interesse privato di Pietro Pii come  comune cittadino, ma costituisce un interesse pubblico, esattamente quello per la cui protezione è stato eletto sindaco del Comune di Casole».

Alessandra Angioletti

Pubblicato il 25 luglio 2017

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