Il 15 maggio 2013 moriva a Colle di Val d'Elsa l'artista Walter Fusi

L'assessore alla cultura di allora, Federica Casprini, in un articolo di allora parla del suo stile come «personalissimo e originale, a tal punto che è difficile fare confronti con altri autori o applicare categorie critiche precostituite: Walter Fusi era semplicemente se stesso e adesso mancherà tanto a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, come uomo e come artista. Per lui dipingere non era semplicemente una gioia, ma una necessità, un credo e una forza incontenibile»

 
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Walter Fusi nacque a Udine nell'agosto del 1924, ma all'età di quattro anni si trasferì insieme ai suoi a Colle di Val d'Elsa, città di cui la famiglia era originaria. In provincia di Siena, alle scuole magistrali colligiani dell'ex conservatorio San Pietro e all'Istituto d'Arte di Siena, cominciò la sua carriera artistica, esponendo per la prima volta al Teatro del Popolo di Colle.

A Firenze, durante gli anni Cinquanta, aveva aderito alle correnti dell'informale e successivamente, alla fine degli anni Sessanta, a Milano, si era avvicinato alle sperimentazioni geometriche e spazialiste, per poi trasferirsi a Firenze e tornare alla pittura astratta affrontata con libertà espressiva e fantasia decorativa. Da diversi anni l'artista era tornato a vivere stabilmente a Colle di Val d'Elsa per dedicarsi alla serie dei "Carmina Burana", grandi creazioni ispirate dai componimenti di Orff che lo hanno impegnato fino agli ultimi giorni.

Nel corso degli anni il suo legame con Colle di Val d'Elsa si era fatto sempre più stretto e la sua arte, conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale, era divenuta parte integrante del tessuto culturale della città: numerose sono state le mostre nella città valdelsana e numerose anche le opere ospitate negli spazi pubblici della città. Sua anche la firma sui primi manifesti dell'evento di arte, cultura e spettacolo Liberacollarte. Dopo la grande esposizione antologica allestita a Colle di Val d'Elsa nel 1999, Walter Fusi ha donato all'amministrazione comunale colligiana molte opere che ripercorrono integralmente la sua carriera artistica e che troveranno futura collocazione nel complesso museale del Conservatorio di San Pietro, in Colle alta. Con il passare degli anni, Walter Fusi ha saputo rinnovarsi rimanendo se stesso, refrattario alle mode e alle tendenze dell'ultima ora. Non ha mai perso la sua originalità e lo spirito d'invenzione e non è stato solo una figura celebre in Toscana, ma anche un personaggio importante per l'arte italiana tout court, con esposizioni accanto ai più grandi nomi di casa nostra come Castellani e Bonalumi, e dell'arte mondiale, come Robert Rauchemberg.

L'assessore alla cultura di allora, Federica Casprini, in un articolo di allora parla del suo stile come «personalissimo e originale, a tal punto che è difficile fare confronti con altri autori o applicare categorie critiche precostituite: Walter Fusi era semplicemente se stesso e adesso mancherà tanto a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, come uomo e come artista. Per lui dipingere non era semplicemente una gioia, ma una necessità, un credo e una forza incontenibile che lo ha sempre animato e sostenuto per tutto il corso della vita. Adesso, il nostro compito sarà quello di realizzare il suo desiderio più grande: tramandare ai posteri la sua memoria, affinché il suo lavoro continui a vivere e diventi patrimonio di tutti».

Oggi molte delle sue opere possono essere ammirate all'interno della Collezione Walter Fusi al Museo San Pietro di Colle.

Nella foto un momento del Premio Duccio 2012, conferitogli dal Liceo Artistico di Siena Duccio Di Buoninsegna

Claudia Bianchi

Pubblicato il 15 maggio 2017

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