Vi portiamo a scoprire Villa Cetinale, una delle più belle dimore seicentesche della Toscana

L'edificio, che comprende un grande giardino, il parco della Tebaide e il Romitorio, è appartenuto alla famiglia Chigi per tre secoli, fino al 1977

 
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Villa Cetinale si trova nel Comune di Sovicille, ad Ancaiano. Fu progettata dell'architetto Carlo Fontana, allievo del Bernini, e costruita tra il 1676 e il 1678 dal cardinale Flavio Chigi, che voleva in questo modo celebrare l'elezione dello zio Fabio, divenuto Papa Alessandro VII. Era la casa in cui la nota famiglia di banchieri si rifugiava per brevi periodi di riposo, immersa nella pace silenziosa della Montagnola senese. L'edificio, che comprende un grande giardino, il parco della Tebaide e il Romitorio, è appartenuto alla famiglia Chigi per tre secoli, fino al 1977, quando fu acquistata dall'inglese lord Antony Lambton.

Il giardino

Il giardino, meglio conosciuto come "giardino degli agrumi", si sviluppa sul retro della villa. E' composto da aiuole a disegno geometrico bordate da siepi di bosso. Tutte le aiuole sono ornate da pavoni scolpiti nel tasso e da statue. Il restante spazio esterno è impostato su un lungo asse rettilineo segnato da un basso muro coronato da busti marmorei.

L'asse, che inizia con un'esedra, prosegue lungo un viale di cipressi e dopo aver attraversato un monumentale portale giunge alla villa. Il portale ornato internamente sui lati d'entrata da due nicchie con statue di Captivi, è completato in alto da obelischi e busti scultorei decorativi.

Il Parco della Tebaide

Si trova a nord della villa, su un'area boschiva. All'interno del parco, che prende il nome dalla zona desertica dell'alto Egitto abitata nel medioevo dagli eremiti cristiani, si dipana un tortuoso cammino di penitenza, tra cappelle votive, croci in pietra e numerose sculture di frati in ginocchio. Vi si trovano anche sculture che simboleggiano le contrade del Palio di Siena, quando è stato corso a Ville Cetinale.

Il Romitorio

L'edificio detto“Romitorio” che si unisce alla villa mediante un lungo viale di cipressi e una lunghissima scala denominata “Scala Santa”. Sono quasi duecento scalini, in asse perfetta con la villa, che parte da un caratteristico teatro semicircolare. La scala e l'edificio  dovevano simboleggiare la difficile ascesa degli uomini verso la salvezza dopo un percorso molto faticoso. Infatti era un luogo di ritiro per alcuni eremiti che vi venivano ospitati.

Pubblicato il 6 luglio 2017

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