Il Pd della Val d'Elsa vicino ai lavoratori del Mercatone Uno

«Auspichiamo che nessuno voglia speculare su questa vicenda, in cui, come in tutte le crisi, chi rischia di più è l’anello più debole: i lavoratori e le loro famiglie, ma che ogni livello istituzionale, a partire dal Governo, faccia la propria parte in modo collaborativo, al fianco delle parti sociali e dei lavoratori, per dar loro una rinnovata speranza nel futuro e per far sì che la loro mobilitazione e il loro impegno di questi anni possano dare per frutto un lavoro che non sia solo sostentamento, ma dignità, libertà e partecipazione»

 
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Una nota stampa per dichiarare la propria vicinanza e la propria solidarietà ai lavoratori del Mercatone Uno. E' quella inviata dalle sezioni del Partito Democratico valdelsane, firmate da Tiziana Dei (Pd Casole d'Elsa), Stefano Nardi (Pd Colle di Val d'Elsa), Maurizio Pelosi (Pd Poggibonsi), Emiliano Bravi (Pd Radicondoli) e Sergio Kuzmanovic (Pd San Gimignano).

«Le Unioni Comunali del Partito Democratico dei comuni della Valdelsa esprimono solidarietà ai lavoratori del punto vendita Mercatone Uno di Colle Val d’Elsa, che stanno difendendo il loro posto di lavoro con una mobilitazione che dura ormai da molti giorni. Nelle scorse settimane la crisi della società ha raggiunto il suo apice e, anche a fronte di un possibile acquirente,  molti dei lavoratori del punto vendita di Colle, a livello nazionale uno dei migliori del gruppo, sono stati messi in CIGS a zero ore. 

Rimarchiamo l’impegno dei nostri amministratori locali, che in questi giorni hanno fatto visita più volte al presidio dei lavoratori per portare la vicinanza delle comunità che rappresentano  e sostenere la loro causa, insieme a quello dei nostri consiglieri regionali e della deputata Susanna Cenni, che hanno fatto sì che il Consiglio Regionale e il Parlamento si possano occupare a breve di questa vicenda, che purtroppo non riguarda solo Colle di Val d’Elsa.

Auspichiamo che nessuno voglia speculare su questa vicenda, in cui, come in tutte le crisi, chi rischia di più è l’anello più debole: i lavoratori e le loro famiglie, ma che ogni livello istituzionale, a partire dal Governo,  faccia la propria parte in modo collaborativo, al fianco delle parti sociali e dei lavoratori, per dar loro una rinnovata speranza nel futuro e per far sì che la loro mobilitazione e il loro impegno di questi anni possano dare per frutto un lavoro che non sia solo sostentamento, ma dignità, libertà e partecipazione».

Pubblicato il 7 giugno 2018

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