Il primo presepe è opera del colligiano Arnolfo Di Cambio

Papa Niccolò IV, in occasione dei restauri della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, commissionò all'architetto valdelsano un vero e proprio recinto consacrato al culto della Sacra Grotta, ispirato dunque a quello di San Francesco d'Assisi che però era vivente. Arnolfo di Cambio realizzò otto statuetta raffiguranti i personaggi della Natività con i Re Magi. Di questo ambiente originario purtroppo oggi non rimane traccia, a causa di una prima pesantemente modifica per mano di Domenico Fontana nella seconda metà del 1500 e di altri cambiamenti in epoca moderna

 
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Mancano appena due settimane al Natale. Molti hanno approfittato della Festa dell'Immacolata, l'8 dicembre, per dedicarsi alle decorazioni e agli addobbi. Nelle case degli italiani non manca quasi mai il classico albero addobbato, ma molti preferiscono il tradizionale presepe. E proprio a proposito di quest'ultimo, sapevate che il primo presepe con le statuine è opera del colligiano Arnolfo Di Cambio? 

La storia

Papa Niccolò IV, in occasione dei restauri della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, commissionò all'architetto valdelsano un vero e proprio recinto consacrato al culto della Sacra Grotta, ispirato dunque a quello di San Francesco d'Assisi che però era vivente. Arnolfo di Cambio realizzò nel 1288 otto statuetta raffiguranti i personaggi della Natività con i Re Magi. Di questo ambiente originario purtroppo oggi non rimane traccia, a causa di una prima pesantemente modifica per mano di Domenico Fontana nella seconda metà del 1500 e di altri cambiamenti in epoca moderna, quando il presepe fu collocato in una apposita cripta. Restano invece l'alto livello di esecuzione nel modellato delle figure scultore a noi giunte e la misura e la composizione, quel senso plastico e pittorico che caratterizzano l'autore, abile e padrone delle regole di tutte le più nobili arti: scultura, pittura e architettura. L’artista voleva infatti distribuire tutti i pezzi del presepe all’interno dell’intero spazio disponibile che fu creato appositamente per loro in una simbiosi perfetta tra scultura e architettura, per rendere partecipe della scena anche lo spettatore. 

Pubblicato il 9 dicembre 2017

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