Intervista a Cecilia Lattari, un'alchimista contemporanea
È per me una figata pazzesca poter inaugurare questo spazio intervistando una donna ribelle. Erborista, floriterapeuta, diplomata alla Scuola di teatro di Bologna, Tarots reader, consulente BFRP, scrittrice, appassionata di fotografia e molto altro ancora. Un'alchimista contemporanea, come si definisce nel suo blog: Cecilia Lattari
Nella breve introduzione ho cercato di elencare le tue molteplici attività, tralasciando sicuramente qualcosa. Ma come fai a fare tutto? Hai veramente dei super poteri? Raccontaci qualcosa di te: chi sei, dove vivi, come passi il tuo tempo libero…
«Ciao! Grazie per avermi ospitata per questa bella intervista. Come faccio a fare tutto? Diciamo che sin da piccola sono stata una iperattiva. Mi raccontano che la notte stavo sveglia ma non piangevo: volevo giocare, fare le costruzioni, guardare le lucine della mia città fuori dalla finestra. Ho mantenuto questa attitudine anche crescendo!
Vivo da undici anni in un piccolo paese sull’Appennino pistoiese, dove mi sono trasferita dopo dieci anni vissuti a Bologna, che è e rimane la mia città del cuore: a Bologna mi sono formata come attrice di prosa, grazie alla Scuola di teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, e sempre in questa città mi sono laureata nel corso di laurea in Tecniche Erboristiche. Nel mio tempo libero posso passeggiare nel bosco alla ricerca di erbe da raccogliere o fotografare, leggere – sono un’accanita lettrice sin dalla più tenera età, ho imparato a leggere a tre anni grazie al mio nonno – ma anche scendere in città e condividere il mio tempo con amiche e amici che nutrono la mia anima, con i quali progettare, ascoltare musica, andare a teatro, fare cene infinite e ridere fino a tardi».
Ci sono o ci sono state delle grandi donne che ti hanno ispirata nel fare ciò che fai?
«Molte donne mi hanno ispirata: la mia prima ispirazione è stata sicuramente mia mamma (che ho perso quando ero una ragazzina). Lei era un medico, ma anche una poetessa: mi ha insegnato l’importanza del dedicare tempo e spazio alle proprie passioni che sono necessità vere e proprie e che spesso tracciano confini tra te e il resto del mondo. Altre mie muse sono Lucy Maud Montgomery, la scrittrice di Anna dai capelli rossi (ma leggete il suo “Il castello blu” per sapere di cosa parlo), Rosa Parks, che disse no a chi voleva farla alzare dall’autobus, Nina Simone e il suo impegno per i diritti civili, Patti Smith per la poesia. La dea archetipo in cui mi riconosco è Artemide, la dea dei boschi e dello spirito indomito».
Nel blog ti definisci "alchimista contemporanea". Mi vengono in mente immagini di alambicchi, libroni e pozioni magiche. In realtà, che cosa vuol dire essere una moderna alchimista? Quali strumenti utilizzi?
«Mi definisco alchimista contemporanea perché, come gli alchimisti, lavoro con diversi strumenti per tirare fuori dalle persone il loro oro, la loro parte splendente e preziosa. Uso il teatro, i fiori di Bach, il contatto con la natura attraverso la ricerca artistica e sto diventando Gestalt counselor, per poter aiutare le persone ad aiutare loro stesse».
Parliamo di tarocchi, ti va? Non è facile affrontare l’argomento. Sembra di parlare di uno strumento di altri tempi, per vecchi e per sfigati. La prima immagine che mi viene in mente è quella della cartomante/fattucchiera che scruta le carte per predire il futuro e magari annunciare sventure inenarrabili. Poi ti guardo e ciò che vedo è invece una donna pazzesca, molto rock, che utilizza i tarocchi in modo molto figo. Puoi raccontare come?
«Nel mio lavoro e nella mia ricerca uso molto questo strumento, perché credo che i Tarocchi siano un alfabeto di immagini che ci permette di contattare il nostro intuito e la nostra capacità di visione. Ci aiutano a spostare il nostro punto di vista per osservare le cose in un altro modo, ampliando la visione e facendoci trovare soluzioni inaspettate. Conduco classi in cui si insegna a leggere i tarocchi in modo intuitivo, e quindi a farli diventare uno strumento di indagine personale molto prezioso. Le mie classi sono anche online, e sugli Arcani Maggiori ho fatto uno studio per associarli a rock star e a pezzi musicali, proprio nell’ottica di un approccio contemporaneo a questo linguaggio. I tarocchi non sono qualcosa di vecchio e polveroso, e che magari porta sfiga: anzi, sono uno strumento modernissimo per fare chiarezza e per illuminare le parti più oscure del nostro cammino».
Qual è, se c'è, il fil rouge che unisce tutto quello che fai?
«Quello che unisce tutto ciò che faccio è la necessità di aiutare le persone, e in particolar modo le donne, a ritrovare i loro super poteri: dove per super poteri intendo le loro risorse, le loro capacità, tutte le loro radianti possibilità. Lo faccio usando strumenti diversi, ma il fine è sempre il contatto con la parte autentica e preziosa di ognuno di noi. Mi rivolgo principalmente alle donne perché sono una donna, e so come fare per ritrovare la strada del nostro bosco interiore; inoltre credo che in questa nostra società ci sia ancora molto da smantellare per quanto riguarda il ruolo della donna, che invariabilmente viene vista realizzata solo se moglie/partner di qualcuno, madre, con un lavoro consono e un ruolo che spesso viene dettato da aspettative sociali più che da necessità autentiche. Lavorare per riportare le donne alla loro autenticità significa anche ribellarsi a questo ruolo e trovare il proprio posto, unico e speciale».
Ci puoi spoilerare qualcosa in merito ai progetti in dirittura d’arrivo. Dove e come possiamo trovarti?
«Sto lavorando al mio nuovo corso, che si chiama amore elementare e sarà un percorso di cinque settimane dedicato al self-love attraverso i cinque elementi: uscirà i primi di Giugno e sarà completamente online. A luglio, come accade da tre anni, faremo insieme alla mia amica e collega Francesca Matteoni un retreat dedicato a tarocchi, erbe e scrittura: un ritiro di tre giorni nell’Appennino - si chiama Lo spirito del bosco e quest’anno sarà nel Pian della Rasa, in provincia di Prato. Altro progetto che partirà a Giugno è in collaborazione con l’artista Silvia Beneforti: per ora non posso dire niente di più, solo che si chiama Sensibilia e che trovate qui altre info: www.facebook.com/sensibilia Per essere sempre informate sulle mie attività vi consiglio di seguirmi su instagram, come @alchimistacontemporanea oppure di iscrivervi alla mia newsletter, che trovate sul miosito: www.cecilialattari.com»
Per chiudere ti chiedo un piccolo rituale per alimentare la parte selvaggia e ribelle che è dentro di noi?
«Stacca tutto, chiudi il pc ed esci fuori. Osserva il mondo che ti circonda. Respira, centrati, radicati. Sei una figlia della Terra, in te scorre la magia».
Ringrazio Cecilia per questa intervista, gli spunti da lei forniti per approfondimenti sono veramente tanti, per cui alla prossima!
Daniela Biti
Pubblicato il 3 giugno 2019