Intervista ad Andrea Rodini: da Colle di Val d'Elsa a Sanremo, il maestro d'orchestra di Noemi

Andrea vive a Colle da anni, città alla quale è ormai legato indissolubilmente. In questi giorni sanremesi ha diretto l'orchestra di accompagnamento per Noemi, che si è esibita sul palco dell'Ariston con "Glicine"

 ANDREA RODINI
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La Valdelsa a Sanremo: in molti avranno riconosciuto il maestro d'orchestra durante l'esibizione di Noemi. Si tratta di Andrea Rodini nato a Milano il 18 marzo del1970. Si avvicina alla musica iniziando a studiare violino e pianoforte a soli 11 anni, continua gli stessi studi per 2 anni presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

E' produttore artistico, arrangiatore ed autore di "Poppins" (Atlantic/Warner), secondo lavoro discografico di Renzo Rubino. Ha già partecipato in qualità di direttore d’orchestra al Festival Di Sanremo dove ha vinto il premio della critica "Mia Martini" nella sezione Giovani con il brano "Il Postino" interpretato da Renzo Rubino.

Vive a Colle da anni, città alla quale è ormai legato indissolubilmente.

In questi giorni sanremesi ha diretto l'orchestra di accompagnamento per Noemi, che si è esibita sul palco dell'Ariston con "Glicine".
Lo abbiamo intervistato in esclusiva durante un momento di pausa tra una serata e l'altra di Sanremo.



Rodini, Sanremo. La musica torna protagonista del panorama nazionale in questo anno così complicato. È una vittoria?

"Raccontare in poche parole il mio pensiero sul lockdown è complicato. Mettiamola così, io mi affido alla scienza, qualsiasi cosa sia un ritorno alla vita e si possa fare, va fatta. Sanremo si poteva fare, pare, quindi giusto farlo. Come tutto! Nessuna attività esclusa. Noi qui veniamo tamponati tutti i giorni. Per il resto stiamo in albergo".

Può raccontarci quali sono le forti emozioni dell’esperienza sanremese?

"Sanremo è.... Sanremo! Circola sempre molta adrenalina che quest’anno, peraltro, non si sa bene come sfogare perché siamo rinchiusi. Il momento per me più emozionante è, tutte le sere, l'ingresso in teatro. Entri in una dimensione diversa, sei in un film, non è reale ed al contempo lo è. E poi c’è l'orchestra. C'è un momento preciso in cui hai la sensazione che l’orchestra faccia esattamente quello che vuoi tu. Grande momento. E poi c'è il circo: gli artisti, gli uffici stampa, i parrucchieri, gli stylist, i manager ecc E tutti, vi assicuro tutti, si muovono con la intima convinzione di essere protagonisti di un evento che esula dalla quotidianità. Sono un po' tutti sul palco".

Il popolo valdelsano è riuscito subito a riconoscerla e la segue appassionatamente dalla tv. Ne è felice? Qual è il suo legame con il territorio?

"Io sono innamorato di Colle Val d'Elsa. Dal 1992. Non avrei scelto di vivere qui dopo 45 anni di Milano se non fossi innamorato. Colle è bellissima! Colle sarà la grande scoperta Toscana dei prossimi 10 anni. Un ingresso come Palazzo Campana non esiste in nessun paese Toscano. È diverso da tutto. Fantastico. A Colle ho la giusta quantità e qualità di amici. E c'è una grande attenzione alla musica grazie specialmente agli amici di Bottega Roots ed all’esperienza ahimè esaurita del Sonar. A breve ripartirà tutto: stay tuned".

Cosa vuol dire musica per lei?

"Innanzitutto la Musica è l’unica cosa che so fare! Non ho fatto altro nella mia vita. L’ho studiata tanto. L’ho amata! Mi ha tradito! L’ho perdonata! E mi tradirà ancora. Perché è una donna capricciosissima ed esigente. Ma che goduria... non c’è niente di paragonabile".

Lodovico Andreucci

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Pubblicato il 7 marzo 2021

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