Legge sulle intercettazioni, Wikipedia Italia protesta oscurando il sito: «Inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza»

Wikipedia Italia è al buio. Per protestare contro il disegno di legge sulle intercettazioni che fa il suo esordio alla Camera, il sito italiano di Wikipedia da ieri sera (4 ottobre) è oscurato: «Cara lettrice, caro lettore, in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni...»

 
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Wikipedia Italia è al buio. Per protestare contro il disegno di legge sulle intercettazioni che fa il suo esordio alla Camera, il sito italiano di Wikipedia da ieri sera (4 ottobre) è oscurato.

Mettendo una qualsiasi parola nella barra di ricerca, al posto della canonica pagina d'approfondimento compare una lettera che spiega: «Cara lettrice, caro lettore, in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero».

Continua la nota a firma "gli utenti di Wikipedia": «Negli ultimi 10 anni Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni». E spiega: «L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi».

Pubblicato il 5 ottobre 2011

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