Meningite, il ministero: «Non esiste un’epidemia». Tra 2013-2016 oltre 600 decessi, letalità nel 10% dei casi

«Al momento non esiste alcuna situazione epidemica di meningite e la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa, in linea coi numeri degli ultimi anni». Lo afferma il ministero della Salute, sottolineando che la vaccinazione “è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave....»

 
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«Al momento non esiste alcuna situazione epidemica di meningite e la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa, in linea coi numeri degli ultimi anni». Lo afferma il ministero della Salute, sottolineando che la vaccinazione “è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli Essenziali d’Assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale eroga». 

Il ministero, si sottolinea in una nota, «sta operando per garantire il consolidamento della copertura vaccinale, a supporto delle Regioni, anche con studi e ricerche che possano chiarire i meccanismi di trasmissione e di virulenza dei germi. Nel 2016 - afferma il ministero - sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d’Italia, dove la situazione è costante, soprattutto per quanto riguarda l’infezione da meningococco di tipo C negli adulti già notata nel corso del 2014». 

Il numero totale dei casi di meningite, dovuti anche ad altri germi, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi «con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato». Per esempio, si sono verificati 940 casi di meningite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015), con una tendenza in diminuzione. Quanto alla letalità della meningite, è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti). 

Il fatto che non si delinei al momento una situazione epidemica «non significa – precisa il dicastero – non essere attenti e non garantire interventi tempestivi e mirati ogni volta che si verifichi una caso di meningite, così come non ci si stancherà mai di raccomandare la vaccinazione secondo la scheda vaccinale nazionale in corso di pubblicazione, ma è altrettanto vero che l’opinione pubblica deve poter comprendere con precisione quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tenere, escludendo ogni ingiustificato allarmismo». 

Per quanto riguarda il meningococco di tipo C, il più letale, le cifre dicono che ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone. Considerando tutti i ceppi di meningococco che danno la meningite, si rileva, «non si supera il 10% della letalità, anche in questo caso con 711 casi nel quadriennio (178 nel 2016) e 77 decessi registrati complessivamente (17 nel 2016). Se consideriamo l’intero quadriennio analizzato (dal 2013 al 2016), abbiamo 629 decessi per meningite da qualsiasi causa, a fronte di 6786 pazienti diagnosticati. Per dare un’idea comparativa, i decessi da incidente stradale nel nostro Paese – ricorda il ministero della Salute – sono stati 3419 solo nell’anno 2015».

Pubblicato il 4 gennaio 2017

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