Mercatone Uno, cronache dal presidio: le visite dei 'padroncini' e una petizione da firmare

In attesa degli incontri che si terranno il 22 e il 29 giugno, i dipendenti hanno lanciato una petizione che chiunque può firmare, andando di persona al presidio, e con la quale si chiede all'Amministrazione comunale colligiana di continuare in quel luogo la vendita della categoria merceologica trattata dal Mercatone Uno (cosa che non succederebbe, visto che il negozio di Colle è uno di quelli passati alla Cosmo Spa, che si occupa di abbigliamento, calzature e pelletteria)

 
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Undicesimo giorno di sciopero permanente dei lavoratori e delle lavoratrici al Mercatone Uno di Colle di Val d'Elsa (se vi siete persi gli articoli precedenti potete trovare cosa è successo qui, qui e qui). Tornano a presentarsi "i padroncini", come li chiamano loro, per portare via dall'edificio la merce che non viene venduta e trasportarla negli altri negozi. Ma al cancello d'ingresso è presente un vasto numero di persone, non solo i dipendenti del punto vendita (uno dei migliori di tutta Italia), ma anche familiari, autorità (tra queste i sindaci di San Gimignano, Poggibonsi, Casole d'Elsa). Tutti lì per sostenere la causa e difendere i diritti di chi, dopo venti anni, rischia di perdere il lavoro o, nel migliore dei casi, "svenduto" a una società che produce tutt'altro dai mobili e dagli accessori per la casa.

 

La loro visita viene rimandata al mittente. In attesa degli incontri che si terranno il 22 e il 29 giugno, hanno lanciato una petizione che chiunque può firmare, andando di persona al presidio, e con la quale si chiede all'Amministrazione comunale colligiana di continuare in quel luogo la vendita della categoria merceologica trattata dal Mercatone Uno (cosa che non succederebbe, visto che il negozio di Colle è uno di quelli passati alla Cosmo Spa, che si occupa di abbigliamento, calzature e pelletteria).

Ieri, quando siamo stati al presidio nel primo pomeriggio, c'erano già più di cento firme. «Ci hanno chiesto di non lasciarli soli a combattere - ha scritto l'assessore Alberto Galgani su Facebook -, ci hanno chiesto di far arrivare la loro voce a più persone possibili. Per quel che possiamo proveremo a dare il nostro contributo, mediatico e non. Mai vorremmo assistere a situazioni del genere. Siamo al fianco di tutti i dipendenti del Mercatone Uno di Colle Val d'Elsa».

Sempre ieri, in Consiglio Regionale è passata all'unanimità la mozione in sostegno dei lavoratori toscani. La prima, presentata dal Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti, «impegna la giunta regionale ad attivarsi presso tutte le sedi opportune e con gli interlocutori coinvolti nella cessione per accertare a quali eventuali ricadute andranno incontro in Toscana i punti vendita di Mercatone Uno e i loro dipendenti a seguito dell’operazione di vendita così come presentata il 21 maggio scorso» e «ad adoperarsi mettendo in campo ogni sua prerogativa e competenza per assicurare la piena tenuta occupazionale dei dipendenti Mercatone Uno operanti in Toscana, in particolare per quanto riguarda quelli di Altopascio, Lucca e Colle Val d’Elsa interessati da cambio di marchio e linea di vendita».

Un secondo documento, presentato dal Pd, primo firmatario Simone Bezzini, chiede alla Giunta toscana di attivare «quanto prima un tavolo di crisi aziendale a livello regionale, con tutti i soggetti interessati alla cessione di rami d’azienda di Mercatone Uno, a partire dai commissari straordinari, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni», per «comprendere quale sia il reale impatto della vendita dell’azienda per la Toscana e mettere in atto ogni azione utile per tutelare i livelli occupazionali e il mantenimento della presenza dei punti vendita di Altopascio, Lucca, Calenzano e Colle Val d’Elsa».

Infine la mozione presentata da M5S, primo firmatario Gabriele Bianchi, e sottoscritta anche dai consiglieri del gruppo Lega Nord Jacopo Alberti ed Elisa Montemagni. Il documento impegna la Giunta «ad adoperarsi con decisione» per fare in modo che, «anche attraverso tavoli istituzionali che coinvolgano tutti gli attori interessati, si giunga il più presto possibile a una positiva soluzione, garantendo la piena tenuta occupazionale dei dipendenti del gruppo Mercatone Uno e la presenza dei punti vendita in Toscana». La Giunta Regionale ha convocato un incontro con sindacati e istituzioni per il 14 giugno

Pubblicato il 7 giugno 2018

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