Mps, a Firenze si indaga su un accordo tra Ceccuzzi e Verdini. Quanto la campagna elettorale incide sulle vicende della Banca?

Nell'inchiesta sul Monte dei Paschi, e soprattutto sulle informazioni che circolano, è difficile comprendere quanto la campagna elettorale stia pesando sulla vicenda. In questo clima, oltre alle nuove perquisizioni in casa di Mussari, Vigni e nella sede di Mps a Siena, è venuta fuori una indagine della Procura di Firenze su un documento...

 
  • Condividi questo articolo:
  • j

Nell'inchiesta sul Monte dei Paschi, e soprattutto sulle informazioni che circolano, è difficile comprendere quanto la campagna elettorale stia pesando sulla vicenda. Il Centrodestra sta spingendo in tutti i modi per una condanna politica del Pd nazionale per la mala gestione della Banca, i democratici da parte loro ribadiscono che si sono trattate "solo" di decisioni locali.

In questo clima, oltre alle nuove perquisizioni in casa di Mussari, Vigni e nella sede di Mps a Siena (che hanno qualche titolone di giornale non si sa poi perché...), è venuta fuori una indagine della Procura di Firenze su un documento del novembre 2008, e sulla sua autenticità, che proverebbe un accordo "segreto" tra l'allora deputato Pd Franco Ceccuzzi (il candidato a sindaco del Pd) e all'allora coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini (numero uno in lista alle prossime elezioni con il PdL).

La veridicità del documento, pubblicato dal sito del Corriere della Sera (il documento pubblicato da Corriere.it), è tutta da dimostrare e l'accordo è stato smentito con forza sia da Ceccuzzi che da Verdini. Ma a Siena le righe che stanno su quel foglio non hanno sorpreso nessuno, proprio nessuno.

Nel documento si legge di un patto che legava Pd e PdL a Siena. Il Centrodestra si impegnava in una "desistenza" alle elezioni, leggasi candidare figure di secondo piano (e viene in mente subito Nannini nell'ultima tornata), e Verdini offriva di risolvere "le problematiche relative alla Banca e alla Fondazione", si impegna anche a intercedere presso i ministeri competenti per risolvere i problemi che riguardavano le aziende della provincia senese, con particolare attenzione a "Radicofani, Gaiole, Chianciano Terme, Montepulciano e Poggibonsi". Ceccuzzi offriva nomine alla Fondazione Mps e una "spartizione" per la gestione delle società municipalizzate, dei consorzi e delle terme.

Lo ripetiamo, la veridicità del documento è al vaglio della procura di Firenze, che ha ascoltato la versione dell'ex consigliere regionale PdL (ora Fli), Angelo Pollina, come persona informata sui fatti. Quest'ultimo sulla scelta di Nannini a candidato sindaco nel 2011 risponde: «A Siena hanno riso tutti».

Certo è che a Siena il Centrodestra è da tanto che dà l'impressione di non provare a vincere, di non crederci più di tanto. Il Pd si è permesso di candidare una figura di secondo piano come Maurizio Cenni, senza offesa per la persona, per due mandati senza temere niente. Le accuse di fare una opposizione "morbida" non sono nuove a Palazzo Pubblico. Questo atteggiamenti fa parte di quello che viene chiamato il "Sistema Siena", una gestione controllata della politica locale. Tutto questo sicuramente non ha niente di penalmente rilevante, è solo politica. Accettata da tutti da almeno 20 anni.

Ecco che ritorna la domanda iniziale, quanto la campagna elettorale incide sulla vicenda Mps?

La smentita di Ceccuzzi

«Smentisco categoricamente di aver mai siglato con Denis Verdini o Angelo Pollina del PdL un qualunque accordo o firmato un qualunque documento relativo a Banca Mps o alle problematiche di governo del territorio senese. Si tratta di un atto palesemente falso, tanto da non essere né firmato né siglato dal sottoscritto. I miei rapporti con Denis Verdini si sono limitati alla mia attività di parlamentare,in qualità di deputati di maggioranza e opposizione. Sono pronto a intraprendere ogni iniziativa legale a tutela della mia persona e mi metto a disposizione della magistratura per fornire ogni tipo di chiarimento e di informazione nella massima trasparenza e chiarezza. La verità è che c'è qualcuno che sta disseminando polpette avvelenate per interrompere il percorso per la mia candidatura a sindaco di Siena e quel rinnovamento che fa paura a chi sta perdendo potere e che sta ancora una volta tentando di minare la mia credibilità. Sono certo del mio operato e della trasparenza con la quale ho sempre lavorato per il territorio. Si tratta di un vile tentativo intimidatorio che non mi piega, ma anzi mi dà la forza per andare avanti».

Pubblicato il 19 febbraio 2013

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su