Operazione dei Carabinieri contro una banda di albanesi in trasferta. Due finiscono in manette
Dai primi elementi in mano agli inquirenti, il gruppo di albanesi pare si fosse spostato nella tranquilla Chiusdino, proveniente dal nord Italia, sfruttando l’appoggio del connazionale residente in paese, ed avesse in mente di utilizzare tale abitazione come base per portare a segno dei colpi nei centri abitati limitrofi. L’operazione dei carabinieri ha, almeno per il momento, permesso di scongiurare la commissione di furti e rapine che, specie in questo periodo dell’anno, vede il fenomeno aumentare in tutto il territorio nazionale in maniera esponenziale
Sono due albanesi, uno di 26 anni ed uno di 29, ad essere finiti nella rete dei controlli dei carabinieri del comando Provinciale di Siena diretti dal Colonnello Giorgio Manca. Gli uomini della Benemerita, nella tarda serata di venerdì, nella periferia di Chiusdino, avevano individuato una vettura con a bordo 3 individui sospetti. La pattuglia dell’Arma quindi, dopo aver incrociato la vettura per una delle tortuose strade che conducono alla cittadina di Chiusdino, ha invertito il senso di marcia ed ha cercato di raggiungere l’auto ma, ai malviventi, poche decine di secondi sono bastati per guadagnare strada e far perdere le proprie tracce.
I carabinieri non si sono dati per vinti e, dopo aver individuato la vettura parcheggiata nel centro abitato, hanno predisposto dei servizi di osservazione per individuare in quale abitazione del centro i sospettati si fossero rintanati. Dopo molte ore, attorno alle 15:30 di sabato 5 dicembre u.s., due dei tre individui visti a bordo della vettura sospetta la sera precedente, sono usciti da un vicolo del centro e si sono diretti verso la vettura. Poco prima di salire sul mezzo però, uno dei due si è accorto della presenza dei militari dell’Arma in borghese e si è dato alla fuga, in maniera rocambolesca, a piedi per le vie del centro, mentre l’altro è salito a bordo del mezzo ed ha cercato di guadagnare la fuga. Durante la sua fuga a piedi, l’uomo è riuscito a saltare un muro alto più di 3 metri senza farmi male e proseguendo la propria fuga per le campagne.
I militari dell’Arma hanno quindi subito intimato l’alt ed hanno sbarrato la strada al mezzo che ha quindi cercato di fare inversione perdendo il controllo ed andando ad urtare contro un muro. Mentre i militari cercavano di aprire la portiera della macchina per tirare fuori l’autista, questi è riuscito ad effettuare la manovra d’inversione ed ha proseguito la marcia per alcune centinaia di metri e poi ha abbandonato la vettura, ormai inservibile a causa dell’urto, dandosi alla fuga nelle vicine campagne.
I controlli fatti sul veicolo hanno permesso di recuperare attrezzi idonei allo scasso, alcuni passamontagna e guanti in lattice. Immediatamente sono scattate le ricerche con l’impiego di 4 vetture di rinforzo, mentre i militari della locale stazione hanno iniziato a passare a setaccio le abitazioni del centro per individuare il terzo uomo visto la sera prima.
Dopo alcune ore, nonostante la mancanza di collaborazione da parte delle famiglie albanesi del luogo, i Carabinieri sono riusciti ad individuare il covo del gruppo trovandovi all’interno il terzo uomo, S.K di 26 anni, albanese da 10 anni residente in Italia. L’uomo ha inizialmente negato di conoscere gli altri due connazionali fuggiti ma, quando è stato messo davanti ai fatti, ha ammesso di averli ospitati presso la propria abitazione ma di sconoscerne sia i nominativi che qualsiasi ulteriore informazione utile ad individuarli o ad identificarli.
Per tale motivo l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di favoreggiamento in relazione all’episodio di resistenza a P.U. fatto dagli altri due connazionali che si erano dati alla fuga per sottrarsi al controllo di polizia.
Dopo tale primo arresto, i militari della Benemerita hanno quindi dispiegato un dispositivo di ricerca nelle campagne, che ha visto impegnate numerose pattuglie della compagnia di Poggibonsi. Le ricerche sono state protratte per più di 24 ore mediante auto civetta e vetture in colori istituzionali. E proprio una di queste pattuglie, ieri (domenica 6 dicembre) sera attorno alle 20.00 circa, ha individuato un soggetto, compatibile per fattezze ed abbigliamento ad uno dei ricercati, che si aggirava per alcune strade secondarie di campagna in località pian di Feccia. Immediatamente raggiunto dai militari dell’Arma, l’albanese ha cercato nuovamente di sottrarsi cercando la fuga nei boschi, ma è stato immediatamente fermato e tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
È quindi finito in manette V.A., albanese di 29 anni irregolare sul territorio italiano, colpito da provvedimento di espulsione.
Trattenuto presso le camere si sicurezza l’uomo sarà sottoposto nella mattinata odierna al giudizio direttissimo per poi essere accompagnato alla frontiera per l’espulsione pendente ormai da alcuni anni.
Sul conto del secondo fuggitivo, allo stato ancora ignoto, visto che nessuno degli arrestati ha voluto fornire generalità del connazionale, sono in atto ricerche in ambito provinciale e non si esclude che nei prossimi giorni si riesca ad individuarlo ed arrestarlo.
Dai primi elementi in mano agli inquirenti, il gruppo di albanesi pare si fosse spostato nella tranquilla Chiusdino, proveniente dal nord Italia, sfruttando l’appoggio del connazionale residente in paese, ed avesse in mente di utilizzare tale abitazione come base per portare a segno dei colpi nei centri abitati limitrofi.
L’operazione dei carabinieri ha, almeno per il momento, permesso di scongiurare la commissione di furti e rapine che, specie in questo periodo dell’anno, vede il fenomeno aumentare in tutto il territorio nazionale in maniera esponenziale.
Pubblicato il 7 dicembre 2015