Pesce d'aprile: origini e curiosità di questa giornata
Gli scherzi rimasti nella storia e la nascita del giorno più folle dell'anno
1 aprile, pesce d’ aprile. La giornata dedicata agli scherzi tra amici, parenti e colleghi. Quali sono le origini di questa bizzarra e simpatica data? L’abitudine di fare scherzi potrebbe essere nata in Francia durante il 1500, quando re Carlo IX decretò che il nuovo anno sarebbe iniziato il 1° gennaio e non più a Pasqua. Da quella modifica, chi continuava a festeggiare ad aprile, veniva considerato “sciocco” e da prendere in giro, da qui il nome della tradizione inglese “April Fools’ Day”. Ma c’è anche una teoria più antica, che risale ai tempi degli antichi romani: il 25 marzo si celebrava una festa chiamata Hilaria, nella quale ogni scherzo era lecito.
Quali sono state le burle rimaste nella storia? Una tra tutte è la notizia che Nixon si ricandidasse presidente per gli Stati Uniti, dopo ben 20 anni dalle sue dimissioni dopo lo scandalo Watergate. Un altro scherzo riguarda un prodotto simbolo del nostro territorio, gli spaghetti: nel 1957 la BBC mandò in onda un reportage sulla raccolta degli spaghetti. Avete letto bene, gli spaghetti crescevano sugli alberi. Molte le telefonate degli inglesi che chiedevano come coltivare il loro albero di pasta. C’è chi ha pensato di intravedere E.T. di Spielberg: nel 1989 centinaia di persone avvistarono un Ufo sorvolare i cieli di Londra. Quando l’astronave atterrò accorse la polizia allarmata, aperto lo sportello uscì proprio lui, l’extra terrestre più amato dello schermo. Ma “la creatura” era in realtà Richard Branson, il multimilionario boss di Virgin. Il fisico dell’Alabama Mark Boslough nel 1998 fece circolare la notizia che il valore del Pi Greco era troppo complesso, e quindi era meglio arrotondarlo a 3. Ma anche Google ogni anno si diverte a pubblicare scherzi per i suoi utenti.
E voi quale scherzo farete? In questo periodo di distanza sociale un’ottima idea è usare le app di messaggistica. E come a Carnevale ogni scherzo vale, anche oggi è così, ma sempre nel rispetto del prossimo.
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Pubblicato il 1 aprile 2021