Poggibonsi, pini tagliati a Staggia. La Lega denuncia: «Scempio ambientale»
Dalla sezione della Lega Nord Val d’Elsa il commento è critico: «Vedere le immagini degli alberi abbattuti è un grande dispiacere. In nome della fretta e dell’urgenza hanno fatto un vero scempio ambientale. Siamo consapevoli - continua la nota - che le radici dei pini generalmente creano problemi e danni al manto stradale, ma i tecnici dovrebbero sapere che esistono diverse soluzioni che impediscono la crescita incontrollata delle radici ed un’opportuna integrazione tra questo tipo di piante e le esigenze urbanistiche»
«Da pochi giorni sono incominciati i lavori di rifacimento del marciapiede di via del Pollaiolo a Staggia Senese, partiti in fretta e furia per non perdere la possibilità di usufruire dell’allentamento del patto di stabilità che tanto negli anni scorsi aveva compromesso la capacità di spesa di tanti comuni. Comincia così la nota stampa inviataci dalla Lega Nord, che continua: «Quello che però ci viene segnalato da alcuni cittadini del luogo ha dell’incredibile. Delle decine di pini che costeggiavano il camminamento adesso non rimane niente: tutti abbattuti».
Dalla sezione della Lega Nord Val d’Elsa il commento è critico: «Vedere le immagini degli alberi abbattuti è un grande dispiacere. In nome della fretta e dell’urgenza hanno fatto un vero scempio ambientale», afferma Riccardo Galligani.
«Siamo consapevoli - continua la nota - che le radici dei pini generalmente creano problemi e danni al manto stradale, ma i tecnici dovrebbero sapere che esistono diverse soluzioni che impediscono la crescita incontrollata delle radici ed un’opportuna integrazione tra questo tipo di piante e le esigenze urbanistiche. Tanto più dovrebbero conoscere che l’abbattimento di alberi monumentali ad alto fusto inseriti anche in contesti urbani contravvengono alla legge n. 10 del 2013 che invece li tutela e prevede sanzioni da 5mila a 100mila euro. Per questo motivo ci vediamo costretti ad inoltrare le foto di quanto avvenuto direttamente al Comitato per lo sviluppo del verde pubblico e al Ministro dell’Ambiente per le opportune indagini e decisioni sul caso».
Pubblicato il 28 aprile 2016