Quattro chiacchiere con Francesca, Luca e Patrizia: tre amici legati da un progetto di solidarietà
Il desiderio di poter dare una mano a chi è più bisognoso e una grande amicizia sono i collanti di questo trio particolare che, anche in quest’occasione, ha deciso di unire le proprie forze per aiutare un amico, un colligiano doc che sta vivendo in una condizione a dir poco difficile
Ho incontrato Francesca Bocci, Luca Salvi e Patrizia Belli qualche sera fa dopo cena. Fremevano per parlarmi del loro nuovo progetto di solidarietà in cantiere: la serata di beneficenza per Marco Salvi, in programma sabato 26 ottobre al palazzetto di Viale dei Mille a Colle di Val d’Elsa alle ore 21.00.
Il desiderio di poter dare una mano a chi è più bisognoso e una grande amicizia sono i collanti di questo trio particolare che, anche in quest’occasione, ha deciso di unire le proprie forze per aiutare un amico, un colligiano doc che sta vivendo in una condizione a dir poco difficile.
Luca è sassofonista, seconda voce e percussionista dei Dream Floyd, cover band dei mitici Pink Floyd composta da dieci elementi, tecnici compresi, quasi tutti di Castelfiorentino. «Uno dei nostri tecnici è responsabile infermiere professionale del 118 di Pistoia - mi spiega - È stato lui, forse anche per la sua esperienza professionale, a proporci di organizzare una serata di beneficenza per un fatto che aveva molto colpito la comunità castellana. Da allora cerchiamo di coniugare la musica con la solidarietà. Durante questi anni abbiamo organizzato concerti per Telethon, per la UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, per l’Associazione Italiana Endometriosi, per l’Associazione Giacomo Onlus ecc. Poi ho conosciuto Marco e ho proposto di fare qualcosa anche per lui».
Questo è il decimo anno in cui i Dream Floyd si esibiscono per dare una mano a Marco Salvi. Lui, che è un grande appassionato di musica e ha la discografia completa del gruppo rock britannico, ha una maglietta speciale della band che non manca mai di indossare in queste occasioni.
Marco Salvi ha 53 anni e a Colle lo conoscono praticamente tutti. Convive con la sclerosi laterale amiotrofica, che lo costringe su una sedia a rotelle, fin dalla nascita. Di lui si è sempre occupata la mamma Carla, finché un ictus non ha messo anche lei in seria difficoltà. I sussidi non bastavano per le tre badanti e tutto il resto e così, nel gennaio dell’anno scorso, si è trovato costretto a chiedere pubblicamente un aiuto.
Francesca e Patrizia, amiche fin dall’asilo, hanno letto su Facebook dei problemi di Marco. «Proviamo a sentire le associazioni di Colle per vedere se si riesce a fare qualcosa», si sono dette e da lì si sono subito messe in moto per ottenere la concessione gratuita del Teatro del Popolo, cercando di coinvolgere il maggior numero di pubblico possibile. Hanno contattato tutte le associazioni teatrali colligiane e chiesto un contributo alle aziende del territorio, riscontrando ovunque grande disponibilità. È così che a giugno dell’anno scorso è andato in scena il primo Varietà della Solidarietà, grazie al quale sono stati raccolti circa 8mila euro.
«Noi, così come le persone che lavorano alla realizzazione delle serate, non prendiamo assolutamente nulla – ci tengono a ribadire – Abbiamo sempre potuto contare sulla generosità di chi ha voluto darci una mano: dai Vigili del Fuoco agli elettricisti».
Dopo il successo dell’evento Francesca e Patrizia hanno deciso di costituire un’associazione senza scopo di lucro, la B&B Eventi (prendendo spunto dai loro cognomi), con la quale continuare a organizzare iniziative benefiche di questo tipo. Lo scorso anno Dream Floyd e B&B Eventi hanno realizzato insieme il concerto per Marco Salvi, che quest’anno fa il bis domenica 26 ottobre con il patrocinio del Comune di Colle di Val d’Elsa. Il costo del biglietto è di soli 10 euro.
Iniziative come queste non solo danno la possibilità di alleggerire un minimo una situazione gravosa, ma permettono anche di accendere i riflettori su problematiche come quelle che Marco è costretto ad affrontare, che sono forse poco conosciute e per le quali ci sarebbe bisogno di un sostegno più concreto.
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 13 ottobre 2019