Rifornimento idrico, la lista Per Monteriggioni: «Inutile una mozione contro se stessi»

«Nelle scorse settimane - spiegano Senesi e Lattanzio - nella frazione di Castellina Scalo, si è verificata la riduzione e talvolta l'assenza di afflusso di acqua potabile nelle abitazioni. Il disservizio si è concentrato in particolare in via IV Novembre, via XXV aprile, viale 8 marzo e strada di Serfignano Casanovina, ma ha interessato anche altre zone comunali. Dal momento che l'amministrazione comunale è responsabile insieme agli altri Comuni che detengono il 60% della Società Acquedotto del Fiora, non capiamo la necessità di una sorta di 'mozione contro se stessi'»

 MONTERIGGIONI
  • Condividi questo articolo:
  • j

«Siamo meravigliati e increduli riguardo alla gestione di un problema di grande importanza, come quello del rifornimento idrico, che riguarda tutti i cittadini». Con queste parole i consiglieri di opposizione della lista "Per Monteriggioni", Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio, commentano la mozione presentata all'ultimo consiglio comunale dalla lista "Per Giardini Sindaco" (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) e dal "Centrosinistra per Monteriggioni" e cioè dal Sindaco e la Giunta che attualmente gestiscono il Comune, in relazione ai problemi di rifornimento idrico che hanno interessato alcune zone di Castellina Scalo nelle scorse settimane.

«Acquedotto del Fiora- spiegano i consiglieri - da Consorzio di Comuni costituito nel 1983 si trasforma prima in Azienda Speciale e nel 1999 diventa Società per Azioni. Dal 2002 la Società diventa Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) nella Conferenza Territoriale Ottimale n.6 "Ombrone" (ex ATO 6) e si occupa dell'insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad uso civile, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Diviene così il più vasto ATO della Regione Toscana trovandosi a gestire le reti (acquedotti e fognature) e gli impianti (potabilizzatori, depuratori, dissalatori, etc.) di 55 comuni che insieme compongono l'ATO 6 "Ombrone". Nel 2004, recependo il quadro normativo introdotto dalla cosiddetta "Legge Galli" e proseguendo la strada legislativa intrapresa dalla Comunità Europea, a seguito della gara indetta per la scelta del Socio Privato al quale affidare il 40% del capitale sociale, inizia la gestione "mista" pubblico-privata».

«Nelle scorse settimane - spiegano i due consiglieri - nella frazione di Castellina Scalo, si è verificata la riduzione e talvolta l'assenza di afflusso di acqua potabile nelle abitazioni. Il disservizio si è concentrato in particolare in via IV Novembre, via XXV aprile, viale 8 marzo e strada di Serfignano Casanovina, ma ha interessato anche altre zone comunali. Dal momento che l'amministrazione comunale è responsabile insieme agli altri Comuni che detengono il 60% della Società Acquedotto del Fiora, non capiamo la necessità di una sorta di 'mozione contro se stessi'. Sarebbe stato più utile aver aperto, già settimane fa, una procedura di accertamento presso l'Autorità idrica Conferenza Territoriale, in modo da segnalare tutti i disservizi rilevati dai cittadini».

«Stupisce - concludono Senesi e Lattanzio - che la maggioranza che attualmente guida il Comune non sia in grado di risolvere tale problema senza farsi supportare dalla destra, in un'alleanza insolita con il pretesto dell'interesse del cittadino».

Pubblicato il 3 ottobre 2019

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su