Smart Working: i dati della Toscana

Lo smart working continua ad essere una realtà fondamentale in questo particolare periodo storico. In alcune regioni come la Toscana, ad esempio, il fenomeno dello Smart Working continua a raccogliere consensi

 SMART WORKING
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Secondo i dati ufficiali infatti, in Toscana i funzionari pubblici che hanno proseguito la propria attività rimanendo a casa sono stati il 94% del totale. Una percentuale significativa, specialmente se consideriamo che la media nazionale si assesta intorno al 73%. Adesso che siamo ormai giunti alla fase finale, ci si chiede se e quando si tornerà alla normalità ed è quindi giunto il momento di fare un bilancio della situazione. Anche se le diverse attività si sono impegnate per offrire una esperienza di smart working a dir poco indimenticabile. Il Comune di Santa Fiora sul Monte Amiata, uno splendido paesino che si candida a essere a tutti gli effetti il primo smart working village italiano.

Un’iniziativa che, come ha spiegato Balocchi, “abbiamo iniziato a pianificare a febbraio 2019, per inserirla nel programma elettorale che avremmo presentato di lì a breve. L’idea era quella di puntare sulla banda ultralarga che stava per arrivare a Santa Fiora, ma in quel momento immaginavamo una prospettiva di sviluppo del piano a 10 anni, con la pandemia ci siamo resi presto conto che la prospettiva sarebbe diventata a 10 giorni e allora ci siamo dati da fare per partire il prima possibile”.

E, a dire il vero, il progetto dello smart working village a Santa Fiora è già decollato, visto che in Comune sono attesi già i primi tre lavoratori da remoto che hanno fatto richiesta di aderire alla proposta comunale. “Oltre alle prime adesioni - spiega il sindaco - so che molte agenzie immobiliari e privati stanno ricevendo tantissimi contatti per le case da affittare”. Ma andiamo con ordine e spieghiamo nel dettaglio cosa prevede l’offerta dello smart working village. Il Comune di Santa Fiora si rende disponibile a coprire il 50% (fino a un massimo di 200 euro) del canone d’affitto del lavoratore da remoto che si trasferisce nel borgo sul Monte Amiata per un periodo massimo di 6 mesi.

I benefici dello smart working

Lo smart working comporta una serie di benefici molto importanti, come sottolinea un interessante studio condotto sullo smart working in Trentino. Tra i principali vantaggi dello smart working per le aziende c’è prima di tutto un incremento della produttività. Sono tante infatti le indagini che dimostrano come gli smart workers, proprio per la possibilità di lavorare da remoto su determinati progetti e in specifiche giornate, siano mediamente più produttivi. Uno studio del 2019 dell‘Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano svela che l’incremento di produttività stimato è di circa il 15 %. E non è tutto qui: oltre a essere più produttivo, il lavoratore in smart working tende anche a essere meno assente dal lavoro. Sempre il Politecnico di Milano stima, in tal senso, una riduzione del 20% dell’assenteismo, con tutte le conseguenze positive che questo può avere a livello aziendale. E ancora, l’azienda che organizza in modo razionale lo smart working può avere dei risparmi consistenti per quanto riguarda la gestione degli spazi fisici in sede e nelle filiali, con gli spazi di lavoro che diventano oggetto di un profondo ripensamento.

Non è tutto qui. Tra i vantaggi dello smart working per le aziende ci sono anche altri aspetti, magari meno vistosi, che passano spesso in secondo piano. Va sottolineato per esempio che lo smart working permette di aumentare la fiducia tra i manager e i membri dei loro team, i quali di fatto svolgeranno il medesimo lavoro - con risultati persino migliori - pur non essendo in ufficio. Con l’aumento della flessibilità aumenta inoltre il benessere del dipendente che, risparmiando il tempo relativo agli spostamenti, può dedicare volentieri qualche minuto in più al lavoro, potendo contare comunque su una quantità di tempo libero maggiore. Un’impresa che nel processo di selezione del personale si presenta come attenta alle necessità work-life balance dei propri dipendenti guadagnerà punti preziosi agli occhi dei potenziali candidati, facendo aumentare in modo significativo la possibilità di attirare i migliori talenti. Si capisce quindi che lo smart working è importante anche dal punto di vista della strategia di employer branding.

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Pubblicato il 14 maggio 2021

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