Spesa alimentare a dicembre, un'opportunità per imprese e consumatori. I dati in Toscana

Fabrizio Piervenanzi, presidente di Confartigianato Alimentazione Toscana spiega i dati relativi alla spesa familiare natalizia del 2019. La spesa alimentare di dicembre delle famiglie italiane, collegata quindi alle festività natalizie e alla maggiore disponibilità di reddito agganciata alle tredicesime, modificano notevolmente le abitudini dei consumatori facendo registrare questo mese un valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande, superiore del 19% alla media mensile annua

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«Stante il persistere di condizioni di debolezza rispetto alla domanda relativa ai consumi delle famiglie, come evidenziato nelle recenti previsioni Istat, per la spesa delle famiglie, il 2019 dovrebbe registrare un incremento in termini reali dello 0,6%, in rallentamento rispetto al +0,8% dell’anno precedente».

Con queste parole Fabrizio Piervenanzi, presidente di Confartigianato Alimentazione Toscana spiega i dati relativi alla spesa familiare natalizia del 2019. La spesa alimentare di dicembre delle famiglie italiane, collegata quindi alle festività natalizie e alla maggiore disponibilità di reddito agganciata alle tredicesime, modificano notevolmente le abitudini dei consumatori facendo registrare questo mese un valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande, superiore del 19% alla media mensile annua. 

«Su tale base il nostro Ufficio Studi – prosegue Piervenanzi - stima per la Toscana una spesa delle famiglie per prodotti alimentari e bevande nel mese di dicembre pari a 413 milioni di euro. I prodotti alimentari più acquistati, sul totale della spesa per questo settore sono formaggi e latticini, salumi, pane e altri prodotti di panetteria e pasticceria (tra cui rientrano in particolare i dolci natalizi), prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità. E ancora, prodotti a base di cereali, olio di oliva, bevande alcoliche».

«Il 42,4% della spesa alimentare di dicembre, che come detto in Toscana dovrebbe attestarsi sui 413 milioni di euro – conclude Piervenanzi - è intercettabile dal sistema di offerta delle imprese artigiane, non solo per la qualità dei nostri prodotti, ma anche per la secolare cultura enogastronomica che le nostre aziende e i nostri territori esprimono. Valori apprezzati in Italia e nel mondo, che concorrono a produrre ricchezza e salvaguardare posti di lavoro».

Pubblicato il 17 dicembre 2019

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