Turismo a Siena, Minghi: ''C'è bisogno di puntare sulla qualità''

"C'è bisogno di questo se vuole superare questo momento di grande crisi economica e di identità"

 SIENA
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"La nostra città, per riprendere la giusta via, dovrebbe imparare dalla sua storia; quando rappresentava un importante centro culturale, ricco di botteghe, di artisti e di artigiani, ed anche un importante punto di riferimento per il territorio circostante. Così era descritta anche nel celebre dipinto di Ambrogio Lorenzetti, il Buongoverno, dove le eccellenze del territorio venivano commercializzate proprio nel cuore della città - è la posizione di Federico Minghi - la soluzione alla crisi che ci interessa ormai da anni, non viene certo dall’azzeramento dei tickets degli autobus turistici che raggiungono Siena; anzi ciò può soltanto aggravare il problema, in quanto il turismo di massa non va mai d’accordo con il turismo di qualità, sempre consapevole, lento, che decide di raggiungere una destinazione per interessi enogastronomici, artistici, culturali ecc… A maggior ragione, in questo preciso momento, il turismo di qualità sceglie come propria meta un ambiente che possa assicurargli il meritato riposo, percependo la totale sicurezza, impossibile da ritrovare in strade affollate e ammassate di gente. 

Siena può offrire tutte queste caratteristiche, basterebbe solamente che si riappropriasse del proprio ruolo, e tornasse ad essere una vetrina naturale per le eccellenze di tutta la provincia e non solo.  Siena è una piccola perla, per vivere e mantenere la sua bellezza e tramandarla ai posteri ha bisogno di un turismo di qualità. 

A pochi km abbiamo brand conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, come Chianti, Nobile, Brunello, ma anche tanti altri prodotti come il tartufo e la chianina ricercati da viaggiatori consapevoli e con capacità di spesa. Dovremmo inoltre Inoltre tornare ad attirare gli artisti e riportarli a lavorare in città; non dobbiamo diventare un grande centro commerciale, ma un centro pulsante di passioni! Siena è circondata di oro, ma sembra non accorgersene. 

A qualche minuto di auto infatti, ci sono diverse centinaia di alloggi (resort e ville) con alte percentuali di riempimento da parte di personaggi conosciuti,  di ospiti danarosi, che però non sono attratti dalla nostra città, in quanto non offre loro proposte personalizzate e servizi su misura.

Il Comune avrebbe l’opportunità di poter far visitare alcune sale particolari, allestendole con opere d’arte uniche e predisponendo un servizio esclusivo a pagamento. Tutto ciò diventerebbe una grande attrazione ed invoglierebbe quel turismo di qualità a scegliere Siena anzichè altre mete. Questa idea aiuterebbe anche gli operatori del settore a commercializzare pacchetti turistici di qualità.

Elemento fondamentale è inoltre una programmazione culturale, promossa con ampio anticipo, e concertata tra tutti gli enti ed istituzioni culturali della Provincia, coinvolgendo anche gli operatori turistici e le strutture turistiche private.

La nostra città per rinascere ha bisogno di questi ospiti, e di una rinnovata mentalità, che non vada solamente a contare i numeri delle persone che arrivano, in quanto il turismo di massa porta costi e svantaggi molto più alti dei ricavi e dei vantaggi nel territorio interessato. Fondamentale è attrarre persone che oltre a visitare la città trovino incentivi per lasciare ricchezza, idee, contributi così che non sarà difficile anche innamorarsene e di conseguenza pensare di investirci.

In conclusione, l'unica strada per il rilancio economico della città può passare solamente da un tavolo permanente, con tutti gli attori del settore, coinvolgendo anche quelle categorie che rappresentano le eccellenze che ci circondano: i direttori degli alberghi di lusso, i produttori, gli artisti, i bloggers, i giornalisti, tutti coloro che in qualche modo portano Siena nel mondo, per trovare un messaggio unico con il quale promuoverla tramite i canali e le forse di tutti. Siena, per tornare ad essere una meta del turismo di qualità, non può più guardare ai piccoli interessi di "bottega" dei pochi, ma deve avere il coraggio di rinascere con una mentalità rinnovata, collaborando tutti insieme intorno allo stesso tavolo per riportarla agli antichi splendori".

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Pubblicato il 16 maggio 2020

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