Tutti i segreti della SEO, la parola dell'esperto. Intervista ad Alessandro Fusi

La settimana scorsa, presso la sede della Cybermarket in località Campomaggio a Poggibonsi, è avvenuto il primo dei seminari formativi sul web marketing gratuiti. In occasione del recente cambio di sede infatti, la nota azienda valdelsana, nonché editore del nostro giornale online, ha deciso di mettere al servizio del territorio la propria professionalità e le proprie conoscenze per scoprire i segreti del web. Il prossimo incontro sarà incentrato sulla SEO e il Local SEO, sulla conoscneza di questo strumento e come utilizzarlo per farlo diventare un punto di forza

 
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La settimana scorsa, presso la sede della Cybermarket in località Campomaggio a Poggibonsi, è avvenuto il primo dei seminari formativi sul web marketing gratuiti. In occasione del recente cambio di sede infatti, la nota azienda valdelsana, nonché editore del nostro giornale online, ha deciso di mettere al servizio del territorio la propria professionalità e le proprie conoscenze per scoprire i segreti del web. 

Il prossimo incontro sarà incentrato sulla SEO e il Local SEO, sulla conoscenza di questo strumento e come utilizzarlo per farlo diventare un punto di forza. Abbiamo fatto alcune domande ad Alessandro Fusi, per saperne qualcosa di più e stuzzicare l'appetito dei più curiosi.

Caro Alessandro, partiamo proprio dall'abc per chi come me l'ha sentita solo nominare: in cosa consiste la SEO? 

«Partiamo dall’inizio. Allora, la SEO si può dire che è stata la prima forma di web marketing tecnico direttamente su una pagina web. Infatti, agli albori di Internet, subito dopo i banner sono arrivati i motori di ricerca… e Google. Per farsi trovare dagli utenti interessati e da chi stava cercando proprio i prodotti e/o i servizi che fornivi (ora come allora, in realtà) essere in cima ai risultati di ricerca era fondamentale. E la SEO è nata proprio per fare questo. Infatti l’acronimo sta per Search Engine Optimization che significa “ottimizzazione per i motori di ricerca”.
Quindi, anche se la SEO è cambiata tanto dalla fine degli anni ’90 ad oggi, c’è una costante: fare SEO significa rendere il proprio sito web, blog o e-commerce più facilmente comprensibili e quindi indicizzabili dai motori di ricerca. E questo specificatamente per gli argomenti che vengono trattati sul sito. In altre parole, si cerca di parlare nel modo più diretto possibile a Google per dirgli perché e per quali argomenti siamo in grado di dare delle risposte utili a chi cerca usando determinate parole-chiave».

Cosa consigli per le aziende che partono da zero e vogliono provare a fare SEO?

«Allora, sicuramente si tratta di uno strumento non semplice e in cui la preparazione tecnica tuttora è fondamentale. Bisogna anche valutare bene l’investimento in termini di tempo e di budget. Mi spiego, è importante tenere presente il tempo per due motivi:

-  la SEO funziona su lunghi periodi, nel senso che se faccio una modifica oggi con la SEO domani non sono in prima pagina. Proprio perché segue i tempi “naturali” dell’indicizzazione e non forza le regole la SEO porta risultati dopo che è trascorso un po’ di tempo.

-  una volta salito nei risultati però la SEO, rispetto ad esempio al pay per click permette al mio sito di avere una presenza più stabile nel tempo.

Quindi: se voglio mostrare un’offerta o voglio essere visibile per una chiave di ricerca subito e solo per un breve periodo meglio usare il pay per clic; se invece voglio che la mia azienda sia collegata stabilmente a un certo argomento funziona meglio la SEO.

Ho parlato anche di budget perché scegliere di fare SEO significa scegliere di fare un lavoro continuativo per cui bisogna avere presenti tanti aspetti (tecnici e non) e continuare a lavorarci nel corso del tempo. Infatti, la SEO ha a che fare con la struttura del sito, ma anche con tutta una seria di fattori esterni. Insomma, sicuramente è un investimento remunerativo, ma che comporta un gran lavoro da parte di chi se ne occupa.

Parlando da tecnico, devo dire che spesso uno dei problemi della SEO è che per l’utente non esperto o anche per le aziende che devono scegliere se fare o meno un investimento nella SEO spesso è difficile capire cosa comporta perché “non si vede”, “è impalpabile” come ci hanno detto alcuni clienti a volte. La SEO non si vede, perché quasi sempre le modifiche da fare non sono grafiche e quindi non sono visibili all’occhio di un utente inesperto».

Quanto conta nella tua esperienza la parte tecnica e quanto quella creativa?

«A seguito delle modifiche dell’algoritmo di Google degli ultimi anni, sicuramente il lato creativo, comunicativo e anche social, ha una rilevanza maggiore, ma chiaramente deve avere delle solide basi tecniche alle spalle. Per fare una stima direi un 70% tecnico e un 30% creativo. Comunque, si parla di percentuali che possono variare molto anche in base al settore con cui si deve scontrare l’azienda e altre valutazioni che vanno fatte caso per caso».

Oggi forse in molti preferiscono altri strumenti di web marketing. Il SEO ancora serve?

«Dopo tutto quello che ho detto, direi che si capisce abbastanza bene per quale motivo da anni girano voci sulla presunta morte della SEO: è uno strumento non semplice da utilizzare e che richiede esperienza, capacità tecniche e una certa dose di spirito d’iniziativa e inventiva.

Detto questo, posso dire con certezza che la SEO ancora serve, eccome. Come ho detto prima il panorama è molto cambiato da quando è nata la SEO. Alcuni contenuti del corso di martedì riguardano una ricerca di qualche settimana fa sulle nuove sezioni delle pagine dei risultati di ricerca di Google e anche su come le ricerche da mobile stiano profondamente cambiando le dinamiche di ricerca e degli utenti e il modo di utilizzare Internet. Sono fattori in continuo cambiamento e che richiedono di aggiornare continuamente le strategie SEO.

In certi casi probabilmente la SEO da sola non è più sufficiente e va integrata all’interno di una strategia di web marketing più ampia. Faccio un esempio: il turismo, è uno dei settori che usa Internet da più tempo e in modo più estensivo. Per questo settore spesso il solo posizionamento organico non basta più, perché l’agriturismo di turno si deve scontrare con i grandi portali internazionali che oltre al posizionamento organico fanno anche pay per click con budget molto alti. In altri casi, per un’azienda piccola e che vuole avere una visibilità magari limitata anche geograficamente o per un’impresa che ha a che fare con una nicchia di mercato magari anche fare solo un po’ di SEO può essere più che sufficiente. Bisogna valutare sugli obiettivi aziendali e il settore».

Quali obiettivi si raggiungono meglio con la SEO?

«Come detto prima, obiettivi a lungo termine sicuramente ma anche per entrare in contatto con utenti vicini a una decisione. Infatti, gli utenti che usano i motori di ricerca sanno quello che vogliono proprio perché per trovare qualcosa devono sapere con quali parole-chiave cercare.

Quindi, per esempio, nel caso io venda qualcosa essere posizionato per parole-chiave anche specifiche sarà perfetto, perché i miei potenziali clienti stanno cercando proprio quello. È la famosa “Teoria della coda lunga”. L’elemento-chiave anche per la SEO è riuscire a capire chi sono i nostri clienti, in modo da fare tutto il necessario per farsi (anche online) per le chiavi di ricerca che stanno usando».

Pubblicato il 22 novembre 2016

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