Unioni civili, gli uffici comunali di Certaldo già pronti per celebrarle

La notizia è pubblicata sul sito internet del Comune di Certaldo, dal quale si può scaricare anche il modulo per la richiesta e la scheda informativa che riassume i requisiti che si debbono avere secondo la Legge e i luoghi, le tariffe e le modalità per contrarre l'unione presso il Comune di Certaldo

 
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Il Comune di Certaldo è pronto per accogliere le coppie di persone dello stesso sesso che desiderano contrarre unione civile ai sensi della Legge 76 del 20 maggio 2016. La notizia è pubblicata sul sito internet del Comune di Certaldo, dal quale si può scaricare anche il modulo per la richiesta e la scheda informativa che riassume i requisiti che si debbono avere secondo la Legge e i luoghi, le tariffe e le modalità per contrarre l'unione presso il Comune di Certaldo. I luoghi deputati alla celebrazione delle unioni civili e le tariffe, qualora previste, saranno le stesse dei matrimoni di rito civile, ovvero: la Sala Giunta del Municipio o la Sala del Consiglio Comunale, il cui utilizzo è gratuito; il Palazzo Pretorio o il Palazzo Giannozzi di Certaldo Alto, per utilizzare i quali si dovrà invece pagare una somma di 450,82 euro più iva, palazzi il cui uso sarà invece gratuito qualora anche uno solo dei due sia residente, proprio come avviene per i matrimoni di rito civile. Dopo avere verificato gli orari e prenotato la sede (per la Sala Giunta e la Sala del Consiglio ci si dovrà recare all'Ufficio di Stato Civile, per Palazzo Pretorio e Palazzo Giannozzi presso il punto informativo del Palazzo stesso), si dovrà consegnare all'Ufficio di Stato Civile la richiesta ufficiale debitamente compilata con i relativi documenti e prenderà il via l'iter amministrativo che si concluderà con la celebrazione dell'unione da parte del sindaco o di un suo delegato. «Il Comune di Certaldo si è subito attivato per consentire che quanto normato dalla Legge Cirinnà divenisse un diritto realmente praticabile dai cittadini interessati - dice il sindaco, Giacomo Cucini - così all'indomani della pubblicazione del Regolamento con le disposizioni transitorie necessarie per la tenuta dei registri nell'archivio dello stato civile (DPCM 144/2016), ci siamo dotati dei registri e della modulistica necessaria, ed abbiamo già ricevuto alcune richieste di informazioni in tal senso. Spero vivamente che tutti i Comuni italiani, grandi e piccoli, al nord come al sud, siano quanto prima in grado di consentire a chi lo desidera di contrarre questa Unione, di dare accesso ad uno status che la Legge Cirinnà ha finalmente normato e reso un diritto».

Pubblicato il 19 agosto 2016

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