Si chiama Claudia Alivernini la prima infermiera che sarà vaccinata allo Spallanzani di Roma, in occasione del Vax Day del 27 dicembre, quando in tutta Europa partirà la campagna vaccinale. I primi vaccinati saranno alcuni degli italiani simbolo della lotta al Covid. Quello di domenica sarà solo un gruppo limitato di operatori sanitari che raggiungerà all'incirca il milione di lavoratori della sanità nel mese di gennaio.

Al momento non si parla di obbligo di vaccino. Come riposta l'Ansa, per l'immunità di gregge è quindi tutto basato sul comportamento individuale. I numeri fanno ben sperare sulla volontà degli italiani di vaccinarsi. I dati di una ricerca coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità rivelano che due persone su tre (il 67%) sono disponibili a vaccinarsi, la percentuale sale tra gli anziani (84%). I più giovani, 18-34enni, sarebbero ben disposti a vaccinarsi (76%) rispetto ai 50-69enni (67%) e ai 35-49enni (59%).

Intanto l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti sul vaccino Comirnaty sviluppato da BioNTech e Pfizer. Tutte le informazioni sono disponibili cliccando qui: FAQ AIFA Vaccinazione anti COVID-19 con vaccino Pfizer (Comirnaty).

Faq 31, la vaccinazione consente di tornare alla vita di prima?
Anche se l’efficacia del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 è molto alta (oltre il 90%) vi sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa immunitaria, inoltre, ancora non sappiamo in maniera definitiva se la vaccinazione impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’infezione. Ecco perché essere vaccinati non conferisce un “certificato di libertà” ma occorre continuare ad adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di infezione.

Leggi anche le FAQ dell'EMA (European Medicines Agency): www.aifa.gov.it/documents/20142/847374/Comirnaty_ITA.pdf/4bab0937-0bad-0de9-0152-9cba051ceb7e

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Pubblicato il 26 dicembre 2020