Vi ricordate di Mucho Bruto/Jamesboy? Conoscete i fiorentini Stelleconfuse, Nian, Apo Art ed Exit Enter? Immaginateli tutti insieme a Poggibonsi
Vi ricordate lo streetartist poggibonsese di cui avevamo parlato un po' di tempo fa? Ci eravamo incontrati con Mucho Bruto, che poi adesso ha cambiato firma in Jamesboy, e ci eravamo fatti raccontare alcune cose. Alcune notti fa lui e altri streetartist fiorentini si sono ritrovati a Poggibonsi, per dare libero sfogo alla loro creatività
Vi ricordate lo streetartist poggibonsese di cui avevamo parlato un po' di tempo fa? Ci eravamo incontrati con Mucho Bruto, che poi adesso ha cambiato firma in Jamesboy, e ci eravamo fatti raccontare alcune cose. Ci aveva spiegato il motivo delle sue maschere, cos'è una firma, perché ha cominciato a dipingere (leggi l'articolo). Alcune notti fa lui e altri streetartist fiorentini si sono ritrovati tutti insieme, a Poggibonsi, per dare libero sfogo alla loro creatività. Jamesboy, Stelleconfuse, Nian, Apo Art ed Exit Enter. Questo è quello che ci hanno raccontato, la cronaca di una notte da streetartist.
Comincia tutto, al contrario di quanto comunemente si potrebbe pensare, con una capillare organizzazione: non si tratta di scarabocchi fatti tanto per fare, perché presi dall'impulso del momento, ma di un progetto studiato a tavolino. Ed infatti iniziano a notte fonda, armati degli attrezzi del mestiere: bombolette, colla, pennello da vernice, disegni fatti su carta velina pronti per essere attaccati, stickers. Si muovono tutti insieme, come fossero un gruppo di amici che passeggiano una sera dopo cena. Che poi amici lo sono per davvero e si comportano tra loro con molta confidenza. Solo che, invece che andare a divertirsi con una birra in mano, preferiscono passare il tempo a disegnare. Cercano il posto meno affollato e lo trovano, è buffo, a poche decine di metri da un altro in cui sono accalcate tante altre persone.
Una volta scelto il luogo giusto, quello dove non passa nessuno, quello più adatto, ognuno di loro lascia il proprio segno, un pezzo della propria creatività.
Abbiamo chiesto a Stelleconfuse perché ha iniziato a fare streetart. «Questa è una domanda difficile», è stata la sua risposta. «Ho cominciato - continua - cercando un logo. Volevo che fosse qualcosa di positivo, visto il contesto in cui viviamo. Volevo che fosse qualcosa che scuotesse le coscienze, ma fornisse anche conforto e speranza».
A Exit Enter, famoso soprattutto per i suoi palloncini rossi, abbiamo chiesto proprio «Perché il palloncino?». Ci risponde che gli piace la linea, la leggerezza, che semplicemente lo trova carino e che la gente lo apprezza. E' chiaro però che è molto più di questo, e che quei palloncini rappresentano una specie di via di fuga dalla realtà, alla quale gli uomini stilizzati si aggrappano nello stesso modo in cui ci si aggrappa alla fantasia.
Una passante si ferma e contesta quello che stanno facendo. «Pensavamo solo che fosse carino», le rispondono, e ribadiscono che se avessero degli spazi appositi in cui potersi esprimere liberamente, lo farebbero senza problemi. Forse è la stessa passante a chiamare la Polizia, che li segue per un po' ma non può far niente se non li sorprende nel momento in cui attaccano i loro lavori.
La notte, come si suol dire, è ancora giovane alle due circa. Il divertimento a Poggibonsi finisce, ma prosegue verso Siena.
di Alessandra Angioletti
Foto di Adriana Desiderio
Pubblicato il 24 novembre 2014